martedì 5 settembre 2023
Vili Lehdonvirta (Oxford): «Le piattaforme digitali si sono assunte il ruolo degli Stati nel regolare il mercato e sono diventati imperi. Serve una carta digitale dei diritti»
Lehdonvirta: «Così il cloud oscura la democrazia»

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«Le piattaforme, per quanto simili agli Stati, non devono rendere conto del loro operato ai cittadini. Possono tassare tutti i profitti e piegare le regole a favore di amici. E lo fanno continuamente » sostiene Vili Lehdonvirta, docente all’Università di Oxford e autore di Cloud Empıres. Come le piattaforme digitali stanno superando gli Stati e come possiamo riprendere il controllo (pagine 308, euro 24,00) in uscita oggi per Einaudi.

Perché sono diventate degli Stati virtuali?

Quando, negli anni Novanta, la net economy cade nel caos, gli Stati nazionali territoriali non riescono a ristabilire l’ordine, permettendo il dilagare delle frodi. Poi Pierre Omidyar ha fondato Ebay, Jeff e MacKenzie Bezos Amazon, Mark Zuckerberg Facebook, Steve Jobs l’App Store. Come avrebbero dovuto fare i governi, le piattaforme hanno stabilito norme e regolamenti, controllato la condotta degli utenti, giudicato le controversie e punito i trasgressori.

Attraverso quali fasi?

All’inizio, il commercio si reggeva su reti personali, proprio come i primi scambi veneziani e genovesi nel Mediterraneo. Poi i commercianti hanno iniziato a formare comunità e a commerciare con i membri che vi appartenevano, anche sconosciuti, ampliando le opportunità di scambio. La fiducia era garantita dalla loro reputazione riconosciuta dalla comunità. Col tempo però le comunità si sono ingrandite e la sola reputazione non funzionava più. Sono nati così gli Stati che assicuravano il rispetto dei contratti e punivano le frodi. Nell’economia digitale a farsi carico di questo compito sono intervenute le piattaforme ma gran parte dei loro fondatori avrebbero voluto l’opposto. Libertari e cripto-anarchici cercavano di abolire ogni forma di autorità. Invece a malincuore sono diventate come gli Stati.

I Cloud empires offrono anche servizi gratuiti, però. Lo fanno per responsabilità o per profitto?

Anche i sistemi di welfare statale sono stati ideati a supporto dello Stato, non dei cittadini. Bismarck lo creò non perché avesse a cuore i cittadini, ma per migliorare la competitività economica della Germania. Così i Cloud empires promuovono formazione e salute dei propri lavoratori, ma solo per evitare di perdere competitività.

Bisognerebbe mettere le piattaforme sotto il controllo del governo?

Quale nazione può nazionalizzare una piattaforma multinazionale? Il 95% di esse ha sede negli Stati Uniti e in Cina. Quindi solo loro potrebbero farlo. Ma vogliamo vivere la nostra vita online in un territorio virtuale statunitense o cinese? Ammettiamo poi che l’Italia riesca a nazionalizzare Amazon Marketplace o Apple App Store i cui fruitori appartengono a oltre 190 Paesi. È giusto che l’Italia stabilisca le regole per il resto del mondo? E poi non è possibile delimitare un cyberspazio italiano se oltre il 90% delle transazioni delle piattaforme attraversa i confini nazionali.

E se violano i diritti dei loro utenti?

In teoria basterebbe uscire dalla piattaforma e migrare su un’altra ma questo funzionerebbe se il prodotto offerto fosse una normale merce. È qualcosa di più, la piattaforma è un sistema sociale, un sistema di regole. Per le persone e le aziende non è facile abbandonarne uno e passare a un altro, perché perderebbero l’opportunità di commerciare con i membri della piattaforma. Il passaggio a un nuovo sistema non è una decisione da prendere individualmente, ma da prendersi collettivamente. Cali la situazione in uno Stato. Il costo da pagare per abbandonare tutto è così alto che la maggior parte dei cittadini preferisce rimanervi anche quando non c’è un buon governo.

Ma si può intervenire?

Succederà quanto è accaduto in passato. La classe media ha iniziato a reagire collettivamente contro gli abusi del principe. Oggi molte piccole imprese che commerciano online non accettano di vedersi sottrarre i profitti o distrutta la propria attività da un click del principe delle piattaforme. Penso ai commercianti online, agli sviluppatori di app, ai programmatori freelance... Hanno iniziato a organizzarsi e, in alcuni casi, a opporsi alle imposizioni della piattaforma. In un caso, con un’enorme campagna di pressione, sono riusciti a convincere Apple a revocare una decisione. Con il tempo, potrebbero ottenere il diritto di essere consultati prima di modificare le regole, per evitare contestazioni. Si potrebbe arrivare al diritto di influenzare la stesura delle regole e, in alcuni casi, addirittura a città-stato digitali dove l’autorità finale passerà dal principe ai cittadini. Anche gli addetti alle consegne, moderatori di social sono insofferenti, ma non hanno le risorse per reagire. Quindi, come nella storia passata, sospetto che le classi medie proprietarie conquisteranno per prime i diritti politici, mentre gli operai del digitale seguiranno.

Lei propone una carta digitale dei diritti fondamentali per limitare il potere delle piattaforme…

I cittadini dei Cloud empires dovrebbero avere diritti costituzionali per fare fronte ai loro governanti. Penso allo stato di diritto come modello. Tutte le decisioni prese dagli amministratori delle piattaforme dovrebbero basarsi su regole scritte e gli utenti essere in grado di contestare le decisioni in un tribunale o in qualcosa di analogo. Penso che l’Ue e gli Stati Uniti dovrebbero imporre questi regolamenti alle piattaforme. E l’Ue lo ha già fatto con il regolamento Platform to Business che le costringe a fornire ai fruitori un mezzo per appellarsi contro le decisioni che li riguardano. Ma le regole imposte dall’esterno sono difficili da monitorare e far rispettare. Penso che siano i cittadini dell’economia delle piattaforme a dover imporre una costituzione ai loro principi. Che sarà monitorata da loro e applicata sotto la minaccia di una rivolta. All’inizio di quest’anno, un’importante rivolta dei moderatori di Reddit ha distrutto parte del valore della piattaforma. Sarebbe nell’interesse di tutti concordare una costituzione che stabilisca i diritti e gli obblighi reciproci per evitare simili carneficine.

Cosa pensa del Regolamento europeo sul trattamento dei dati?

Ha molti aspetti positivi, ma rende più difficile per le piccole imprese estere offrire servizi ai cittadini europei. Alcuni siti web stranieri ora bloccano gli europei invece di offrire loro servizi. Immagini se un centinaio di Paesi seguissero lo stesso approccio. Per il proprietario di un sito web sarebbe difficile operare nel rispetto di tutte le leggi. È uno dei motivi per cui le piccole imprese si avvalgono di piattaforme come Google Cloud e Apple App Store che forniscono un unico ambiente commerciale globale. Maggiori sono le differenze tra le leggi dei vari Paesi, maggiore è per le piattaforme il valore degli affari. Solo che il loro deficit di democrazia è molto grave.

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