Sono nati lo stesso giorno. Fanno musica da più di quarant’anni. Ma i loro percorsi, più volte intrecciati, non si sono mai sovrapposti. Ha perciò qualcosa di storico il concerto che sabato prossimo a Torino, al PalaOlimpico, vedrà riuniti per la prima volta riuniti insieme sul palco i Gen Rosso e i Gen Verde. «One stage one world» è un evento nato per celebrare, anche se con un po’ di ritardo, i primi quarant’anni dei due gruppi, nati quando Chiara Lubich donò due batterie, una rossa e una verde, rispettivamente ai ragazzi e alle ragazze di Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari. Un regalo all’origine di una lunga storia, fatta di concerti in 50 nazioni tra Europa, Asia, Nord e Sud America, Africa e Medio Oriente, 4000 spettacoli, 420 tournée, per 9.000.000 milioni di spettatori raggiunti in ventisette lingue diverse. La produzione discografica ammonta a circa 100 album e oltre 500 canzoni pubblicate.«Il concerto sarà una grande carrellata sui brani che hanno fatto la nostra storia oltre a una serie di nuove canzoni» racconta Anna Conte dei Gen Verde, «ma abbiamo anche avuto un occhio di riguardo per i pezzi più amati dal pubblico». Ma le due formazioni non si alterneranno sotto le luci della ribalta: «Troppo scontato» prosegue Anna Conte: «Ci sarà invece una nuova entità, nata dall’integrazione delle due realtà. Ci scambieremo le canzoni, le interpreteremo insieme. D’altronde contaminazione e fraternità sono da sempre parole chiave dei Gen». Due gruppi da sempre caratterizzati per la natura cosmopolita: oggi la band maschile dei Gen Rosso è composta da 18 persone provenienti da 10 nazioni, mentre i Gen Verde sono 24 donne di 13 nazioni.Anche il pubblico è molto variegato: «I giovani e i giovanissimi sono molti. Ma c’è chi dice anche che siamo stati la colonna sonora della loro vita. Gen Verde e Gen Rosso hanno fatto percorsi differenti artistici e professionali. Ed è stata anche la loro ricchezza, che ora viene esaltata sul palco». Così come in un cd in uscita sabato, anch’esso intitolato
One stage one world, che contiene dieci canzoni dello spettacolo. Il concerto di sabato vuole essere il primo di una lunga serie: «Ci auguriamo che possa essere il primo di un tour. Di sicuro questa esperienza non finirà qui».