Una folla immensa si è riunita in Piazza Duomo per il funerale di Mike Bongiorno che si terrà alle 10. Già da questa mattina presto si è formata una lunga coda per cercare di entrare in Duomo ed assistere al rito funebre. Tutti in fila per l'ultimo tributo. E per chi ha rinunciato a un posto nella cattedrale rende omaggio a Mike con cartelloni e striscioni. «Ti vogliamo bene». Oppure: «Grazie l'Italia ti ama». Presenti fra gli altri il premier Silvio Berlusconi e il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e poi Fiorello, Fabio Fazio, Renzo Arbore, Massimo Boldi, Giorgio Gori con Cristina Parodi, Susanna Messaggio, Alba Parietti. La cerimonia è stata officiata con rito ambrosiano dal vescovo ausiliario di Milano e abate di Sant'Ambrogio, monsignor Erminio De Scalzi. Tra quelle sistemate davanti all'altare, anche la corona del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Un fragoroso applauso della folla accalcata intorno alle transenne ha accolto l'arrivo del feretro. Ad attenderlo, davanti al portale del Duomo, la moglie Daniela e i tre figli Leonardo, Michele e Nicolò. La tv nell'omelia. «Era un uomo felice di vivere, sposo e padre affettuoso, suscitava amicizia, ero uno spirito retto, preoccupato che la televisione non fosse più in grado di assolvere soprattutto un compito educativo e si lasciasse invece andare a una deriva dominata dal cattivo gusto», ha detto monsigonr De Scalzi in un passaggio dell'omelia. Per il presidente del Consiglio, Mike Bongiorno «nel periodo della nascita della tv è stato un grande fautore dell'unità di Italia, ha sviluppato quel comune sentire che ha avuto poi nella lingua italiana il mastice di ogni differenza regionale». Mike, ha aggiunto il premier, era «dispensatore di positività nei confronti di quelli con cui veniva in contatto, un uomo buono». Un fragoroso applauso si è levato all'interno del Duomo quando monsignor De Scalzi ha chiuso la predica con la parola "allegria", che ha contraddistinto tutta la carriera di Bongiorno. «Oggi - ha detto l'officiante - con l'affetto di innumerevoli persone consegniamo questo fratello nelle mani di Dio».