Cristiana Capotondi in "Chiara Lubich – L’amore vince tutto" - Ansa / Eliseo Fiction / Federica Di Benedetto e Marco Bellucci
Sarà Chiara Lubich – L’amore vince tutto ad aprire, domenica 3 gennaio in prima serata, la stagione di fiction di Raiuno. Il film, dedicato alla fondatrice del Movimento dei Focolari (nel centenario della sua nascita), è prodotto dalla Eliseo Multimedia di Luca Barbareschi e Rai Fiction, diretto da Giacomo Campiotti e interpretato da Cristiana Capotondi.
«Abbiamo deciso con il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati di aprire la stagione con Chiara Lubich, una donna che ha incontrato Dio più nell’azione che nella mistica e nell’attività contemplativa. Ho avuto la fortuna di conoscerla e posso dire che il film di Campiotti condensa senza retorica Chiara Lubich, la sua convinzione quasi politica che ogni incontro era un incontro che meritava attenzione, curiosità e intelligenza. Non a caso è stata segno del dialogo ecumenico fino alla fine».
Ammirati e Barbareschi concordano: «Speriamo che con questo film Chiara diventi un simbolo di semplicità e di passione» dicono. E il regista conferma: «Ho raccontato una storia per tutti, non solo per il mondo cattolico cristiano perché l’ida di Chiara Lubich era parlare con tutti, nel rispetto e nella ricchezza delle differenze».
A interpretare la Lubich, come dicevamo, è Cristiana Capotondi: «Ciò che contraddistingue maggiormente Chiara Lubich è la semplicità, unita a un pizzico di follia – osserva l’attrice -. Il movimento dei Focolari comprende due milioni di persone in più di 180 Paesi del mondo e Chiara riusciva a parlare con tutti, faceva già quegli incontri che noi oggi facciamo online, anche se solo in maniera radiofonica, perché sapeva che c’era bisogno di condividere certi valori, In quest’epoca in cui abbiamo smesso di farci domande e non riusciamo nemmeno ad affrontare certe tematiche, la figura di Chiara Lubich interpretata laicamente è fondamentale».
Barbareschi aggiunge: «In questi giorni stanno iniziando le prime vaccinazioni contro il Covid, Chiara Lubich è una vaccinazione dello spirito contro quella che noi in ebraico chiamiamo “maldicenza”, citata anche da papa Francesco. Questo è un anno in cui la vaccinazione non deve essere solo immunitaria ma anche dello spirito per portare le nuove generazioni a ricostruire il Paese con una politica responsabile».