Ciro Ferrara è il nuovo allenatore della Juventus. Il neo tecnico bianconero nel pomeriggio ha lasciato il ritiro azzurro di Coverciano (fino ad oggi è stato il secondo del ct Lippi, ndr) per far ritorno a Torino e firmare un contratto che lo legherà alla Vecchia Signora per due anni. Una notizia, quella di Ferrara alla guida della Juve, che si è concretizzata nell'ultima settimana giorno dopo giorno: gli altri possibili pretendenti alla panchina bianconera si sono infatti auto-esclusi restando tutti ai loro posti: si era parlato degli italiani Spalletti e Conte, rimasti rispettivamente alla Roma e al Bari, e dei francesi Blanc e Wenger, che invece continueranno le proprie avventure con Bordeaux e Arsenal. Dunque la scelta di Ferrara è sembrata quasi una soluzione dell'ultimo minuto, un colpo fatto più pernecessità che per convinzione. Ferrara come Guardiola, come hanno detto in tanti, o più Ferrara come Ranieri? Sì perchè affidare la panchina juventina a uno di coloro che la storia juventina l'ha fatta non sembra per nulla una scelta scontata. Ferrara non può essere come Guardiola per un semplice motivo: chi dirà agli ex compagni Del Piero o Trezeguet che dovranno rimanere fuori? Guardiola questi problemi non li ha mai avuti. Lui ha vinto con un Barcellona "non suo", cioè che con il suo passato da calciatore blaugrana non aveva nulla a che fare. Ferrara, invece, dovrà anche rendere conto a loro, ai "senatori" dello spogliatoio, a quegli stessi giocatori che non hanno mai avuto un gran feeling con Ranieri e che non il tecnico di Testaccio non hanno mai trovato fino in fondo la giusta sintonia.