Il 23enne nuotatore bresciano, Federico Bicelli, ha partecipato a due Mondiali, due Europei e a Tokyo nel 2021 è stata la sua prima Paralimpiade in cui ha vinto un bronzo nella staffetta mista
Per il mondo paralimpico italiano il 2022 si è aperto con i fiocchi di neve e le schegge di ghiaccio trasformatisi in oro, argento e bronzo tra Pechino, Yanqing e Zhangjiakou. Nei Giochi Paralimpici cinesi, di scena durante il conflitto russo-ucraino, gli azzurri hanno raccolto 2 ori, tre argenti e un bronzo, avendo nello sciatore Giacomo Bertagnolli e nella sua guida Andrea Ravelli i protagonisti assoluti. A medaglia sono andati anche il fondista Giuseppe Romele e lo slalomista Renè De Silvestro, testimoni di un movimento gasato da quanto raccolto dai colleghi estivi a Tokyo 2021. Un anno dopo le giornate magiche giapponesi anche i nuotatori hanno confermato il loro livello. A Funchal nella rassegna iridata natatoria l’Italia ha dominato il medagliere, portando a casa 27 ori, 24 argenti e 13 bronzi. Merito dei fuoriclasse Stefano Raimondi, Antonio Fantin, Simone Barlaam e Xenia Palazzo e altri comprimari. Nel 2023 l’atletica paralimpica vivrà i suoi Mondiali a Parigi, il nuoto a Manchester. ( M.Nic.)
Il giorno in cui papà Nunzio e mamma Marisa portarono per la prima volta in piscina il piccolo Fede non avrebbero mai immaginato che il loro bambino sarebbe potuto diventare un campione di nuoto paralimpico. Eppure la perseveranza del ragazzo, unita all’amore e alla passione dei tecnici che lo hanno seguito sin dall’adolescenza, ha portato Federico Bicelli a essere uno degli atleti di prima fila della Nazionale italiana. Ventiquattro anni da compiere in febbraio, bresciano di Borgosatollo, affetto da una lesione al midollo spinale, la spina bifida, che gli ha ridotto la potenza delle gambe sotto il ginocchio, ma non gli ha impedito di esprimersi alla grande dentro la vasca: «Quando mi tuffo in acqua mi sento uguale agli altri. Non essendoci la forza di gravità sono libero e leggero, perciò sono felice di aver scelto il nuoto, uno sport che mi ha consentito di essere organizzato anche nella vita». Ha cominciato a 8 anni, ma la sua carriera è svoltata agli Europei giovanili del 2017: «Avevo 18 anni era la mia ultima rassegna da Juniores e a Genova vinsi l’oro nei 100 dorso, l’argento nei 400 stile libero e il bronzo nei 100 stile. Medaglie che mi aprirono le porte della Nazionale maggiore». Da quel momento Federico ha partecipato a due Mondiali, due Europei e una Paralimpiade. «La soddisfazione più bella è stata sicuramente la medaglia di bronzo raccolta con i compagni della staffetta mista a Tokyo nell’estate del 2021». In quell’occasione lo studente di Ingegneria Informatica prese parte solo alla batteria, mentre l’auspicio per Parigi 2024 è disputare anche la finale: «Come già accaduto in Giappone anche in Francia nel programma paralimpico non ci sarà la mia specialità prediletta, i 100 stile libero, perché alla categoria S7 sono toccati i 400 stile e i 100 dorso». Bicelli non ne fa un dramma, anzi si è già messo in marcia sin dall’inizio del nuovo quadriennio marchiato dai tre agitos. Cresciuto nella Polisportiva Bresciana No Frontiere, per diventare un professionista il nuotatore è passato ad allenarsi con gli atleti olimpici, approdando a Travagliato alla corte del Gam Team da Giorgio Lamberti e Tanya Vannini. L’estate scorsa i duelli contro l’ucraino Andrii Trusov nella rassegna iridata di Funchal sono stati memorabili. « Ero riuscito a batterlo agli Europei dell’anno passato, mentre stavolta ai Mondiali lui ha avuto la meglio. Prima della gara non siamo amici, ma al termine delle ostilità lo diventiamo. Quella del nuoto paralimpico è un’unica famiglia». In occasione degli eventi clou essere parte di un grande gruppo consente di vivere un’esperienza indimenticabile: «Tokyo è stata la prima Paralimpiade, l’ho vissuta seguendo i consigli dei compagni più esperti e sono tornato a casa arricchito non solo dal punto di vista agonistico, ma anche personale. A Parigi non vedo l’ora di migliorare su tutti i fronti». Intanto lungo il cammino che condurrà alla Ville Lumière Bicelli ha alzato la voce a suon di record mondiale. Già nel 2021 aveva siglato quello dei 100 stile S7, in novembre ha aggiunto alla collezione i 200 stile S7 al meeting di Lodi e i 50 dorso S7 nel corso dei Campionati italiani di Fabriano. «Sono molto contento di questi risultati, in quanto inaspettati. Nei 50 dorso il mio precedente personale, valido anche come primato italiano, risaliva al 2019, quindi parecchio tempo fa. La cosa che mi fa più piacere è che ho ottenuto questo crono nel dorso, certamente non il mio stile preferito, perciò posso testimoniare come il duro lavoro paghi». Con l’apertura anche ai paralimpici dei gruppi militari in futuro tutto potrebbe accadere, ma intanto Bicelli è già focalizzato esclusivamente sul nuoto: «Ogni giorno faccio quattro ore di piscina e un’ora di palestra. Nel tempo libero studio perché bisogna pensare anche a cosa accadrà conclusa la carriera in acqua. Nell’ultimo anno e mezzo, da quando mi alleno col Gam Team, sono riuscito a fare grandi cose. Anche la mia preparatrice atletica, Valentina Vannini, la sorella di Tanya, è molto contenta e son sicuro che stiamo andando sulla giusta strada e stiamo lavorando bene verso i Mondiali di Manchester, l’evento più importante del 2023». Una manifestazione in cui l’Italia intera intende rispondere presente: « Ho la fortuna di far parte di una Nazionale splendida con fuoriclasse come Barlaam e Fantin, con i quali sono cresciuto sin dalle categorie minori, e veterani del calibro di Morlacchi». In chiusura un messaggio forte e chiaro per tutte le persone con disabilità: « Fate sport perché fa bene. Non restate in casa a non far niente ma uscite e sperimentate la specialità che più vi attira».