Roby Facchinetti sul palco del "Symphony Tour"
Arriva finalmente al Teatro Lirico di Milano domani sera, 3 maggio il grande concerto di Roby Facchinetti Symphony in recupero della data saltata il 29 marzo a causa del Covid da cui l'artista si è prontamente ripreso. Symphony è il nuovo progetto discografico di Roby Facchinetti uscito il 26 novembre, è anche un tour che ha debuttato il 22 marzo 2022 al Teatro Donizetti a Bergamo.
L’album, il sesto da solista, è stato interamente prodotto e realizzato da Roby Facchinetti: 100 minuti di musica in un doppio cd con 19 brani tra i quali 14 del repertorio classico dei Pooh e degli album di Roby e 5 inediti fra cui la commovente Grande Madre, un’Ave Maria con il testo dello scomparso Stefano D’Orazio, e la toccante Rinascerò, rinascerai un inno di speranza nato durante la prima drammatica ondata della pandemia a Bergamo.
Le date del Symphony Tour sono interamente suonate dalla Ritmico Sinfonica Young Orchestra composta da 40 professionisti dai 18 ai 25 anni diretta dal maestro Diego Basso e 10 voci del Coro Pop Art Voice Academy. con la eccezionale presenza piano e voce di Roby Facchinetti. «In questo periodo drammatico di guerra, una cosa inimmaginabile, la musica è sempre la migliore medicina, la cura in cui rifugiarci – racconta all’Avvenire il cantante bergamasco –. Questo è un concerto significativo, sull’onda continua dell’emozione con un’orchestra e un coro importanti che danno ai classici ripresi dei Pooh una nuova veste e luce». Oltre ai grandi successi del passato, Facchinetti è molto legato a Grande Madre, scritta come preghiera alla Madonna dall’amico D’Orazio, morto a causa del Covid. «Stefano si è rivolto alla più grande delle madri, è un’invocazione in cui le si chiede di intercedere preso la "Famiglia", lei è la più umana, ci conosce molto bene, vive le sofferenze che ci sono in questo mondo: è la persona più adatta per chiedere aiuto».
Per Roby Facchinetti la gioia di tornare a cantare dopo tanti anni nel rinnovato Teatro Lirico "Giorgio Gaber". «È una bella emozione tornare in quel teatro storico, è un po’ come il Duomo – dice –. I Pooh ci hanno fatto infiniti concerti straordinari: per i nostri 25 anni nel 1990 facemmo una settimana di esauriti. Con i Pooh ho fatto una carriera più che eccezionale, ma la voglia di continuare a fare musica c’è, la musica continua ad essere la nostra vita».