Il maestro Ezio Bosso presenta il disco “Grazie Claudio” - Musacchio Ianniello Pasqualini
«Grazie Claudio!”è per me importante non solo perché ricorda con gioia e senza retorica un uomo che ha davvero fatto la differenza nella mia vita, in quella di tanti eccellenti musicisti, ma anche nel pubblico, nell’idea stessa di orchestra, nel ruolo sociale del musicista». Così il maestro Ezio Bosso ha presentato oggi il disco Grazie Claudio! che registra il concerto tenutosi a Bologna il 20 Gennaio 2019 quando cinquanta musicisti dalle migliori orchestre di tutto il mondo, risposero alla chiamata di Bosso e dell’associazione Mozart14 per unirsi alla European Union Youth Orchestra e della Europa Philharmonic Orchestra, a cinque anni dalla scomparsa di Abbado. «Ora l’eco di quel lavoro sociale è portata avanti con grande coraggio e determinazione dall’Associazione Mozart14 di Alessandra Abbado e spesso ci si dimentica che quel concerto e questo album devono essere soprattutto un’importante occasione di raccolta fondi, ma anche un momento di divulgazione delle loro attività negli ospedali e nelle carceri a favore di un’umanità sofferente troppo spesso accantonata e resa quasi invisibile fuori dalle mura che la accolgono».
La figlia di Abbado aggiunge un pensiero di gratitudine al padre: «Il ringraziamento di Mozart14 si unisce a quello degli oltre 4000 bambini che hanno beneficiato della musicoterapia di Tamino mentre erano in cura in ospedale; degli oltre 600 detenuti che hanno cantato nel Coro Papageno in carcere; dei ragazzi che hanno composto canzoni al minorile durante le sedute di song writing Leporello; dei tanti bambini e adolescenti sordi e con disabilità sensoriali che hanno scoperto la propria voce frequentando i laboratori di ritmo e vocalità di Cherubino».
Ezio Bosso dirige il concerto bolognese in memoria di Claudio Abbado - Musacchio Ianniello Pasqualini
Le musiche contenute nel disco sono l'Ouverture del Barbiere di Siviglia di Rossini, Pierino e il Lupo Op. 67 di Prokofiev con la voce narrante di Silvio Orlando e la Sinfonia N. 7 in la Maggiore Op.92 di Beethoven. Riferendosi al concerto di un anno fa, Ezio Bosso lancia anche un appello per trovare casa alla Europe Philharmonic Orchestra, «la mia orchestra, il mio strumento, i mei amici vecchi e nuovi, le tante persone che ho cercato di farvi conoscere meglio anche durante le due serate di Che Storia è la Musica, perché mi piace l’idea che l’orchestra sia una comunità che sa mettere in luce i singoli talenti, il loro carattere, le peculiarità di ognuno».
Certo, aggiunge il maestro Bosso, continuerà a dirigere anche altre orchestre, «non voglio dimenticare il bellissimo rapporto con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’orchestra della Fondazione Arena di Verona dove tornerò ad agosto per la Nona Sinfonia di Beethoven o Salerno e Benevento, ma il mio cuore e i miei sogni sono con la EPO e mi spiace vedere che tutti la vogliono, la chiedono, ma è ancora senza casa, tanto che spesso cogli archi proviamo nel salotto di casa mia……Mi spiace anche perché così il nostro potenziale ‘sociale’ è limitato dall’occasionalità, mentre davvero io credo che un’orchestra sia lo strumento perfetto per dimostrare a tutti com’è bello tendere ad una società ideale, basata sullo studio, sulla collaborazione, sull’impegno collettivo, sul potere benefico della bellezza, sui valori dell’ascolto e dell’attenzione reciproca. Ma per farvi vedere davvero come potrebbe essere bello, davvero bello, dovremmo avere una casa, mentre ad oggi siamo ancora raminghi».