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Cambiano “padrone” e così rinascono dopo il fallimento le due storiche case editrici cattoliche, Edizioni Dehoniane Bologna - Edb e Marietti 1820 del Centro editoriale dehoniano (Ced), che era stato dichiarato fallito lo scorso ottobre. Ieri infatti si è tenuta presso il Tribunale di Bologna la vendita all’asta, e ad aggiudicarsi le due editrici è stata, come recita il comunicato dell’Ufficio stampa del Ced, «una compagine pensata e “cucita” a Bologna»: un progetto presentato da Alberto Melloni, docente di Storia del cristianesimo e segretario della Fondazione per le Scienze religiose, «a nome degli investitori che vogliono fare rivivere gli storici marchi di Edb, Marietti e Edb Scuola». Una acquisizione che, precisano dal Ced, «assicurerà piena continuità di lavoro alla metà dei 19 lavoratori del fallito Centro editoriale dehoniano e al restante personale risultati, in termini economici, di ammortizzatori sociali e di formazione, convenuti con i sindacati e con tutti gli interessati». Un risultato importante, anche tenendo conto che le aziende rimarranno sul territorio bolognese.
Soddisfatti infatti i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Aser, che con la nuova proprietà hanno già stipulato un accordo il quale, dichiarano in un comunicato, «prevede importanti tutele per tutti i lavoratori». E commentano, con una certa amara ironia: «Il positivo esito raggiunto conferma quanto avevamo sempre affermato, ovvero che il fallimento poteva essere evitato se si fosse rimasti nel solco della riorganizzazione prevista dai precedenti accordi sindacali». Molto positiva anche la reazione della Città metropolitana di Bologna, che «esprime soddisfazione per la conclusione positiva di un percorso avviato con l’apertura del Tavolo metropolitano di salvaguardia del patrimonio produttivo».
«Ci sono voluti otto mesi di esercizio provvisorio per rivitalizzare le due realtà editoriali, scuotere il mercato e fare venire alla luce progetti imprenditoriali – commenta il curatore fallimentare Riccardo Roveroni – per la conservazione e lo sviluppo degli imponenti cataloghi editoriali: due perle assolute della cultura cattolica e laica del Paese». «Con l’avvio, un mese fa, delle celebrazioni del 60° anniversario della nascita delle Edizioni Dehoniane Bologna - Edb è stata aggiunta la parola “continua” alla lunga storia della casa editrice bolognese» concludono dal Ced. E il curatore: «È un giorno importante per la Chiesa e per Bologna, che si è accorta dell’eccellenza che ha in casa».
Anche il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha espresso la sua gioia per la felice conclusione della vicenda del Centro editoriale dehoniano, che prima del fallimento comprendeva le due storiche Case editrici cattoliche Edizioni dehoniane Bologna (Edb) e Marietti 1820. «Sono contento – ha afferma il cardinale – perché le Edizioni Dehoniane Bologna sono un patrimonio di cultura e di riflessione religiosa della Chiesa italiana e per quella “B” che sta per Bologna». Un patrimonio, dunque, locale e nazionale, da salvaguardare. «La nostra Chiesa bolognese era preoccupata che questo patrimonio venisse perduto – ha spiegato - e da molto tempo seguivamo con attenzione la vicenda anche per salvaguardare i lavoratori. L’asta di vendita è stata aggiudicata e ha dimostrato che c’è un grande valore in quel patrimonio culturale ed editoriale». La sua conclusione guarda avanti, verso un futuro ancora migliore del passato: «Il futuro è importante, non deve essere soltanto quello di conservare ma anche di rilanciare – ha infatti sottolineato Zuppi - perché abbiamo tanto bisogno di cultura e di cultura religiosa».