giovedì 23 novembre 2023
A Milano, Bergamo e Brescia riaprono i rifugi che proteggevano la popolazione civile dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. Testimonianze di sofferenza contro la cultura bellicista
Bunker di Sesto San Giovanni (Milano)

Bunker di Sesto San Giovanni (Milano) - Walter Carrera

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Non di guerra ma di pace: è questo il messaggio dell'iniziativa che si terrà in mezza Lombardia, nelle province di Milano, Bergamo e Brescia, sabato 25 e domenica 26 novembre con l'apertura al pubblico e con visite guidate dei bunker antiaerei della Seconda Guerra Mondiale.

L’iniziativa di In Lombardia e T-essere, in collaborazione con l'Associazione Crespi d'Adda e sostenuta dal contributo di Regione Lombardia, ha la sua origine nel progetto culturale Bunker 1944. Questo progetto appunto intende recuperare, valorizzare, mettere in rete e rendere fruibili alcuni rifugi antiaerei della Lombardia della per farli conoscere da vicino e provare a immedesimarsi in chi durante la guerra, tra paure, ansie e timori di perdere tutto, scendeva quei centoventi gradini per raggiungere un luogo fatto di cemento armato, freddo, spoglio e sopravvivere ai bombardamenti. Un luogo dove il tempo non passava mai.

"Visitare i rifugi antiaerei è fare un percorso sotterraneo tra storia, memoria, forti emozioni e suggestioni - spiegano gli organizzzatori -. È solo provare a immaginare quella terribile realtà che pensavamo di leggere solo nei libri di storia, ed invece è drammaticamente tornata attuale". Bunker 1944 vuole essere dunque un messaggio di pace. Ma Bunker 1944 è anche ricostruire fisicamente ed emotivamente un pezzo di storia importante e significativa del territorio e delle sue comunità. Nei rifugi recuperati è possibile vedere fotografie e oggetti d’epoca per rivivere, anche tramite suggestioni visive e sonore, la tragica esperienza della guerra e dei bombardamenti.

"Ci sono posti che, per fortuna – spiega Giorgio Ravasio, ideatore del progetto Bunker 1944 e Presidente dell’Associazione Crespi d’Adda - esistono soltanto nel nostro immaginario. E la comprensione che ne abbiamo è soltanto una proiezione parziale che non riesce minimamente a riconsegnarcene la percezione emotiva. Per questo motivo è necessario possederne fisicamente la conoscenza. Non leggerne, non ascoltarne il racconto, non osservarne le fotografie. È indispensabile andarci, materialmente. Entrarci. Occuparne lo spazio. Respirarne l’aria. Ascoltarne il silenzio. Lasciare che il luogo si faccia strada nella nostra anima. Soltanto così saremo in grado di comprenderne davvero il significato". I bunker da visitare e riaperti al pubblico sono stati per lo più costruiti in adiacenza di importanti fabbriche all’inizio degli anni ‘40 del secolo scorso per proteggere lavoratori e la popolazione civile dai bombardamenti degli Alleati: l’industria Breda di Milano (oggi nel Parco Nord di Milano), la Breda Meccanica Bresciana (oggi Leonardo), le acciaierie Dalmine (Bg). Il rifugio antiaereo di Dalmine è oggi chiuso per lavori. Tutti obiettivi militari sensibili e presi di mira dai bombardamenti alleati del 1944.

Ecco come e quando visitare i bunker il 25 e il 26 novembre. Quello di Ponte San Pietro in Provincia di Bergamo che si trova in piazza Libertà è fruibile nella giornata di domenica con tour guidati alle 10, 11, 14, 15, 16. Ogni visita guidata, che è l’unico modo per visitare i bunker, dura 60 minuti e ha un costo di 8 euro. Prenotazione obbligatoria su www.bunker1944.it. Nella giornata di sabato alle 10,11 e 12 a Brescia è visitabile il bunker ricovero rifugio antiaereo Breda Meccanica Bresciana. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria su www.bunker1944.it. Infine a Sesto San Giovanni, nella Città Metropolitana di Milano, sempre nella giornata di sabato sono aperti i bunker Breda nel Parco Nord Milano. L’orario di accesso sono le 15, il costo è di 10 euro e la prenotazione è obbligatoria su www.bunker1944.it

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