sabato 28 settembre 2024
L'agenzia mondiale antidoping ha presentato appello chiedendo una squalifica «compresa tra uno e due anni». La vicenda legata all'infinitesima positività al Clostebol, sostanza proibita
Jannik Sinner con la divisa della nazionale italiana

Jannik Sinner con la divisa della nazionale italiana - Ansa

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La vicenda Jannik Sinner-doping non si è ancora conclusa. La Wada, l'Agenzia mondiale antidoping ha infatti presentato ricorso al Tas (Corte arbitrale dello sport) di Losanna contro l'assoluzione del tennista italiano, inzialmente giudicato esente da colpa o negligenza da un tribunale indipendente dell'International tennis integrity agency (Itia), dopo essere risultato positivo al clostebol nel marzo 2024. Secondo la Wada infatti «la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” non è corretta ai sensi delle norme vigenti». La vicenda, come detto, riguarda la piccolissima, praticamente infinitesimale quantità di Trofodermin contenente Clostebol, sostanza vietata, utilizzata dal suo ex fisioterapista, Giacomo Naldi per curarsi una ferita al mignolo della mano. Naldi avrebbe poi massaggiato senza guanti Sinner in occasione del torneo di Indian Wells.
Quanto all'oggi, per la colpa contestata «la Wada richiede per Sinner un periodo di squalifica compreso tra uno e due anni», senza però la restituzione dei troferi e dei premi vinti. Il numero uno del mondo era stato sottoposto per due volte a test antidoping che ne avevano rilevato la positività a distanza di otto giorni l'uno dall'altro. La decisione di un tribunale indipendente di giudicare innocente Sinner era stata presa il 15 agosto scorso, ma era appellabile dalla Wada e dalla Nado ovvero dall'agenzia antidoping mondiale e da quella italiana. Allora Sinner si era accordato per la perdita di montepremi e dei punti conquistati a Indian Wells.

La notizia del ricorso presentato dalla Wada è arrivata mentre Sinner era in campo a Pechino per il torneo Atp contro il russo Roman Safiullin. Match vinto dall'azzurro per 3-6 6-2 6-3.


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