giovedì 1 agosto 2024
Il trentaduenne carabiniere bresciano, dopo i tentativi andati a vuoto a Rio e Tokyo, diventa il terzo campione olimpico della canoa slalom azzurra
Giovanni De Gennaro, 32 anni, nuovo campione olimpico nel K1 slalom

Giovanni De Gennaro, 32 anni, nuovo campione olimpico nel K1 slalom - ANSA

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Giovanni De Gennaro, il bambino che sognava i cinque cerchi, è il nuovo campione olimpico del K1 slalom. Ci sono voluti due tentativi bislacchi, a Rio e a Tokyo, per prendere le misure con l’esame olimpico, prima di calare il capolavoro su canale di Vaires sur Marne. Sugli spalti c’erano novemila francesi pronti a celebrare il trionfo annunciato del beniamino di casa Titouan Castryck, ma il trentaduenne carabiniere bresciano ha ammutolito la folla, cavalcando le rapide artificiali come mai gli era capitato in una carriera già scandita da un argento mondiale e un titolo europeo conquistato appena due mesi fa. Percorso netto, nessun errore, linea morbida e acqua che sotto la sua barca sembrava placida, anziché mossa. “La medaglia ha un sapore dolcissimo, soprattutto dopo che a Tokyo non ero riuscita a fare bene. È una rivincita per me e tutti quelli che mi hanno aiutato in questi tre anni. È un sogno che si realizza ed è bellissimo poterlo condividere con i genitori e gli amici sopra gli spalti, è il giorno più bello della mia vita”.

De Gennaro è il terzo campione olimpico della canoa slalom azzurra e per uno strano giro del destino ciò avviene ancora una volta il 1° agosto. Nel 1992 a Barcellona toccò a Pierpaolo Ferrazzi, nel 2012 a Londra fu la volta di Daniele Molmenti, adesso le luci della ribalta illuminano il volto di un ragazzo solare, allenato proprio da Molmenti, che a sua volta venne preparato da Ferrazzi. Insomma anche la terza generazione dello slalom tricolore raccoglie l’oro pagaiando in mezzo alle porte. “Pierpaolo e Daniele sono sempre vicini a me quando mi alleno e rappresentano quindi un punto di riferimento. Entrare in questo club ristretto è qualcosa che sognavo e che speravo e adesso ci sono riuscito. Sul fatto che sia avvenuto il 1° agosto non so se sia destino o cosa, peccato solo che tra quattro anni la finale sarà in un giorno diverso”.

Il trionfo di De Gennaro ha preceduto di 19 minuti la vittoria di Alice Bellandi nel torneo dei 78 chilogrammi di judo. Entrambi gli atleti sono di Brescia e si erano visti alla vigilia prima di partire per Parigi: “È qualcosa di storico per la nostra città. Avevo fatto una battuta con la nonna di Alice prima di partire, dicendole che ci saremmo visti con nipote la sera della nostra gara a Casa Italia con due medaglie d’oro brillanti sul petto e alla fine sarà così”. Tutto previsto, quindi, come in un libro già scritto. Per trionfare De Gennaro ha usato una tattica semplice: rallentare nel pezzo conclusivo della semifinale, così da partire prima degli altri in finale. “Avevamo studiato a tavolino questa strategia, perché volevamo mettere pressione agli altri e ci siamo riusciti”. Poco prima di essere premiato De Gennaro riceve il telefonino dal presidente federale Buonfiglio che le passa la Premier Meloni: “È la prima volta che mi è capitato di parlare col Presidente del Consiglio al telefono. Si vede che ho fatto qualcosa di speciale”. Vincere un oro olimpico non è cosa da poco.

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