sabato 4 maggio 2024
"Io capitano" diretto da Garrone è il miglior film, l'attrice romana premiata per la migliore regia d'esordio e come miglior attrice protagonista. Il suo film "C'è ancora domani" è anche il più visto
Paola Cortellesi

Paola Cortellesi - Ansa

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Alla fine va bene così. I due grandi protagonisti della stagione cinematografica italiana – Matteo Garrone e Paola Cortellesi, capaci di intercettare sia il favore della critica che i gusti del pubblico, piazzandosi tra le opere più apprezzate nel panorama cinematografico internazionale – hanno ottenuto il maggior numero di David di Donatello.
Io capitano è il miglior film dell’anno, premiato anche per la regia, la produzione, la fotografia, il montaggio, il suono e gli effetti visivi, mentre C’è ancora domani è il miglior film di esordio, e vince anche per le migliori attrici – protagonista, la stessa Cortellesi, e non protagonista, Emanuela Fanelli – la sceneggiatura firmata dalla neo-regista con Furio Andreotti e Giulia Calenda, oltre al David Giovani e a quello dello Spettatore. Due film assai diversi tra loro, ma in fondo accomunati dal racconto di un doloroso viaggio alla ricerca di libertà e di una nuova speranza, protagonisti da una parte due giovani senegalesi che dall’Africa raggiungono l’Europa, dall’altra una donna che nella Roma postbellica guarda con fiducia alle generazioni future e alla possibilità di un cambiamento.Va sottolineato però anche l’ottimo risultato raggiunto da Rapito di Marco Bellocchio, che ha ottenuto ben cinque statuette: per la sceneggiatura non originale, scritta dal regista con Susanna Nicchiarelli, la scenografia, i costumi, trucco e acconciatura.
Solo chi non ha visto Palazzina Laf, ottima opera prima di Michele Riondino, poteva stupirsi poi dei tre David destinati al film: il regista vince come miglior attore protagonista, Elio Germano è il migliore non protagonista e Diodato, che con Riondino condivide tante battaglie politiche contro l’Ilva di Taranto, trionfa con la canzone La mia terra. Grandi applausi poi per la vittoria di Mario Martone con il documentario Laggiù qualcuno mi ama dedicato al genio di Massimo Troisi, raccontano in una chiave inedita e molto personale, mentre i David alla carriera vanno all’attrice Milena Vukotic e al compositore Giorgio Moroder, e un David Speciale al giornalista Vincenzo Mollica.
Come da tradizione, tutti gli artisti candidati erano stati ricevuti in mattinata al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha usato parole molto chiare sulla necessità di un cinema che esprima visioni plurali, potendo contare su risorse, certezze e libertà artistica. «Grande attenzione – ha detto – va rivolta in particolare all'espressione dei giovani artisti, che devono poter provare, sperimentare, dunque formarsi e crescere. L'ingresso di nuove generazioni produce nuova ricchezza. Esprime libertà, quella libertà da assicurare anche a chi non condivide i nostri gusti, a chi la pensa diversamente (…). E va posta attenzione a quei settori artistici e dello spettacolo che si propongono a pubblici più limitati, ma esprimono contenuti di alto valore e qualità». E Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano conclude: «Dal 2020 a oggi, su cento interpretazioni candidate, 38 sono di protagonisti alla prima nomination, mentre su 16 vincitori, 7 sono alla prima vittoria. È stato un anno importante per il nostro cinema, le cinquine candidate ci raccontano di film bellissimi, potenti, che in sala hanno fatto la differenza».

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