
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, all’Assemblea elettiva del Centro sportivo italiano in corso a Santa Maria degli Angeli - Csi
«Se ci alleniamo con il Signore, se ci alleniamo con quella sua giustizia che supera quello degli scribi e dei farisei del Vangelo odierno, perché è amore, se ci alleniamo in questo, credo che il Csi possa dare ancora tanto e rendere i giovani protagonisti del domani ». Prende spunto dal titolo dell’Assemblea elettiva nazionale del Centro Sportivo Italiano, la tattica precisa e quotidiana, indicata ieri presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli dal cardinale Matteo Zuppi in apertura del congresso, che oggi attraverso il voto con i suoi 140 delegati andrà ad eleggere presidente e Consiglio Nazionale. « Le sfide sono quelle che ci permettono di preparare il futuro – il cardinale parla ai dirigenti arancioblu da vero mister - Nel gioco infatti credo vi sia quel sesto senso e la partita da giocare è sempre quella del “mettersi in gioco nello sport e nella vita”, già indicata anni fa a voi tutti da Papa Francesco». E le parole del Santo Padre arrivano anche citando alcuni passi della Spes non confundit: «Occorre saper usare il talento: il Giubileo ci ha detto questo. Serve un’alleanza sociale per la speranza, non ideologica. Occorre speranza, quindi, altrimenti restiamo protagonisti del nostro presente e non costruiamo il futuro». Il presidente della Cei, nel suo saluto ai delegati ciessini è tornato poi sugli 80 anni di vita del Csi. «Caspita! Aver pensato il Csi nel 1944, sotto le bombe, è allora, come il titolo dell’Assemblea di oggi, quell’essere davvero protagonisti del domani, ossia essere segni di speranza. Capaci di pensare a chi verrà quando non ci saremo più. Mi ha colpito molto come giustamente quei fondatori durante la guerra capirono quello che serviva. Dobbiamo avere quella stessa passione per il futuro, e un po’ più di umiltà per il presente». In un altro passaggio l’invito di Zuppi nel proseguire il proprio impegno con responsabilità e passione, in un tempo segnato da crescente individualismo e solitudine, è che «l’ Associazione possa essere una “tela di comunità”, capace di tessere legami, favorire l’incontro e creare spazi di condivisione autentica. Non siete una polisportiva qualunque. Voi trasformate valori in virtù, con quell’umanesimo cristiano, fatto di accoglienza - una specialità della casa - di integrazione, d’inclusione, pensando anche alle persone con disabilità. Siete una importantissima agenzia educativa », ha ribadito, sottolineando l’importanza del Csi come punto di riferimento per i giovani e oggigiorno anche per le loro famiglie. « La vostra presenza nella Chiesa, il vostro servizio è tangibile; siete una realtà radicata non affatto scontata. Di fronte all’individualismo imperante, siete voi assai responsabili nel raggiungere situazioni piene di ferite. C’è chi pensa di risolverle, medicalizzandole, con dei superesperti. Voi avete dimostrato di cicatrizzarle con la passione, l’amore, l’amicizia. Quello stare insieme, quella creazione di uno spirito di squadra, che crea legami e permette ai giovani di incontrarsi e non alienarsi». Zuppi ha posto l’accento sul valore della figura dell’allenatore: « La parola del mister vale molto per i ragazzi, siete credibili. Siete occhi che guardano ai ragazzi, aiutandoli con le regole a capire come si superano i limiti» ha concluso, sottolineando come incoraggiamento e comprensione siano talvolta elementi essenziali per chi ha il compito di accompagnare i giovani nello sport e nella vita. Assieme all’assistente ecclesiastico nazionale del Csi don Luca Meacci che aveva aperto il pomeriggio assembleare con un momento di preghiera puntando lo sguardo sull’immagine di riferimento del Cristo che presiedeva sul palco del teatro assisano, il presidente nazionale Vittorio Bosio, nel ringraziare il cardinale Zuppi, lo ha omaggiato di un crocifisso, di una felpa del Csi, chiedendogli di farsi tramite per inviare in Terra Santa al cardinale Pizzaballa palloni e altro materiale sportivo per i ragazzi e le ragazze delle comunità israeliane e palestinesi.