Venezia, 2016 - Carlo Carletti
Si intitola "Risposami! Crisi & rinascita della coppia" (Ares, pagine 184, euro 15,00) il libro della neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta milanese Mariolina Ceriotti Migliarese di cui anticipiamo in pagina parte dell’introduzione. Il volume, in libreria da lunedì, affronta la crisi del matrimonio e attraverso le esperienze toccate con mano dall’autrice formula un percorso di rinascita della coppia, intesa come «corpo vivo», che passa da un «secondo matrimonio » con la stessa persona. Un patto rinnovato di amore e fiducia.
Le coppie di oggi vivono una contraddizione sempre più profonda tra le loro legittime aspettative di felicità, i loro buoni progetti di vita e le concrete difficoltà che incontrano per realizzarli; iniziamo tutti a dubitare che sia davvero umanamente possibile stare insieme per tutta la vita, senza che tutto si riduca nel migliore dei casi a una reciproca e rassegnata sopportazione. La crisi cui il matrimonio è andato incontro in modo così profondo rappresenta una condizione nuova e difficile, ma, come tutte le crisi, non è di per sé necessariamente solo negativa: non è mai buona norma rimpiangere il passato, un passato che in questo caso conteneva in sé anche molte ombre. A ben vedere abbiamo davanti al contrario una splendida opportunità, che è quella di poter leggere in modo più consapevole il vero significato di questo rapporto così speciale e di capire finalmente la promessa di felicità che contiene. La novità della situazione richiede però nuove competenze e nuove sensibilità, che non possono essere date per scontate e che non si improvvisano. Purtroppo, se da un lato la richiesta della maturità affettiva necessaria per vivere bene il matrimonio è diventata più alta, dall’altro le famiglie e il contesto sociale fanno sempre più fatica ad accompagnare i propri figli verso questa maturità. Ecco dunque moltiplicarsi le coppie innamorate ma fragili, poco preparate alla sfida che le attende.
Mi sembra dunque importante mettere a fuoco cosa rende il matrimonio una relazione così specifica, ricca e insieme complessa. Per parlare del matrimonio nelle sue diverse sfaccettature ho deciso di farmi accompagnare dal racconto di alcune delle coppie che ho conosciuto e seguito in un percorso di aiuto; le loro sono storie di crisi importanti: situazioni giunte a un punto di difficoltà particolare, per il quale era necessario chiedere anche un supporto esterno. Attraverso la loro esperienza possiamo però scoprire dinamiche che in realtà sono comuni a tutte le coppie con i loro inevitabili momenti di incomprensione, e mettere in luce il fatto che tra crisi «fisiologiche » e crisi «patologiche» non c’è una vera discontinuità: le situazioni più gravi nascono quasi sempre dal non aver compreso come far fronte alle piccole criticità quotidiane e dall’aver sottovalutato il fatto che è necessario avere una cura consapevole del rapporto, che va rimodulato con intelligenza più volte nel corso della vita. Proprio per la sua particolarità, esistono infatti nel matrimonio (in ogni matrimonio) situazioni critiche che non sono necessariamente patologiche, ma che richiedono la capacità di trovare i giusti adattamenti perché la relazione si mantenga sempre solida e vitale. La vita porta ciascuno di noi a evolvere continuamente, ma questo contrasta con la tendenza naturale della coppia a mantenere costanti gli equilibri iniziali e dunque a opporsi al cambiamento con uno stato incon- sapevole di inerzia. Diventa dunque molto importante che marito e moglie imparino a leggere in tempo i segnali di malessere dell’uno o dell’altra e a confrontarsi su di essi con piena libertà alla ricerca di equilibri nuovi. Spesso, invece, con l’intenzione di salvaguardare il rapporto e di tenerlo in equilibrio, si preferisce rimandare, aspettare, minimizzare.
Ma come tutto ciò che è vivo, anche il rapporto di coppia non può sopportare senza conseguenze di essere irrigidito e compresso in schemi precostituiti e in assenza di un progressivo adattamento reciproco perde la capacità di rispondere in modo soddisfacente al bisogno vitale di sviluppo dell’uno e/o dell’altra. Ogni coppia ha una propria identità: è come un corpo vivo che deve crescere e trasformarsi, e che ha bisogno per questo di grande flessibilità e fantasia. Per vivere bene insieme dobbiamo imparare a leggere le dinamiche in gioco, senza accontentarci solo di ciò che già crediamo di sapere. Se non siamo aperti al cambiamento, il rapporto coniugale tende infatti a perdere la vitalità e la creatività iniziali, e a diventare asfittico e insoddisfacente, fino a dare talvolta origine a problemi più gravi che fanno scoppiare la situazione; proprio quello che è successo alle coppie che presento. Le loro storie ci aiutano però anche a vedere che, quando lo si vuole davvero, niente è davvero perduto: ricominciare si può, e si può sempre, anche davanti a crisi che possono a prima vista apparire definitive. Una crisi importante, anche quando non porta alla separazione, segna in qualche modo sempre la fine della relazione, o più precisamente la fine di un certo modo di quella coppia di stare in relazione; perché il rapporto possa riprendere a vivere con pienezza è allora necessario un lavoro specifico di decodifica e ricostruzione, che può iniziare solo dalla decisione consapevole di rifondare, su basi nuove, la relazione stessa.
Ecco allora la necessità di pensare nei termini di un secondo matrimonio: un patto rinnovato con la stessa persona, alla quale regalare di nuovo amore e fiducia, all’interno di una comprensione più profonda di ciò che unisce in modo così esclusivo proprio quelle due persone che si sono originariamente scelte. A ben vedere, si tratta di un percorso che tutte le coppie dovrebbero fare, senza che sia necessario passare attraverso la dolorosa esperienza di una crisi grave: la persona scelta una prima volta dovrebbe sempre venire scelta di nuovo, con maggiore consapevolezza, almeno una seconda volta. L’esito di un vero secondo matrimonio con la stessa persona è quello di un rapporto non solo più solido, ma anche rinnovato: un rapporto che si pone all’insegna di una vera, definitiva alleanza, capace di dare alla vita insieme una pienezza nuova.