Una recente edizione del Concerto di Capodanno nel Musikverein di Vienna. Quella del 2020 avrà la Marcia di Radetzky in una nuova versione "denazificata" (Ansa)
Una Marcia di Radetzky come non si era mai sentita (e non per questione di passaggi inediti o edizioni critiche) chiuderà il 1 gennaio il Concerto di Capodanno 2020 di Vienna. La celeberrima pagina del 1848 di Johann Strauss padre, sulla quale il pubblico immancabilmente batte le mani a ritmo di musica, è stata ripulita da una ideologia nazista leggibile sottotraccia nell’orchestrazione di Leopold Weninger. Una versione, correntemente in uso, che dal 1946 i Wiener Philharmoniker e tutti i direttori che si sono alternati sul podio del Musikverein hanno sul leggio come bis obbligatorio che chiude il Neujahrskonzert, ma che dal 1 gennaio va definitivamente in archivio. Almeno al Musikverein.
A chiedere (e ottenere) un nuovo arrangiamento per la partitura è stato Andris Nelsons chiamato quest’anno sul podio dei Wiener Philarmoniker per l’appuntamento con i valzer della famiglia Strauss: il direttore lettone, nato a Riga nel 1978, non ha voluto dirigere la versione approntata dal musicista austriaco che nel 1932 aderì al partito nazista. Nelsons, che guida stabilmente l’orchestra del Gewandhaus di Lipsia (città dove Leopold Weninger lavorò all’ufficio culturale del partito nazionalsocialista), dirigerà una nuova edizione commissionata dai Wiener all’archivio musicale dell’orchestra.
Weninger, nato nel 1879 e scomparso nel 1940, negli anni della sua militanza nel nazismo, lavorò a molte orchestrazioni “in stile” di canzoni e pagine classiche, compresa una versione della Marcia di Radetzky che è quella che conosciamo. «Il musicista, però, con il suo lavoro aveva reso la composizione più simile a una marcia militare anche per aiutare il partito a guadagnare popolarità» spiega Daniel Froschauer, primo violino dei Wiener Philarmoniker e membro del consiglio di amministrazione dell’orchestra che ogni anno, dal 1939, organizza il celebre Concerto di Capodanno diffuso, grazie alle immagini tv, in novanta paesi in tutto il mondo. «La nuova edizione, realizzata grazie alla collaborazione di tutto lo staff dei Wiener, è finalmente libera dalle ombre brune del passato - aggiunge Froschauer, facendo allusione al colore delle camicie naziste - Sarà questa la versione in uso da ora in poi nei nostri concerti».
Un segno forte quello dato da Nelsons che per la prima volta sale sul podio del Musikverein per il Concerto di Capodanno. Un programma con valzer e polke della famiglia Strauss, ma anche alcune Contradanses per orchestra di Ludwig van Beethoven autore del quale nel 2020 si ricorderanno i 250 anni della nascita.