Il compositore e cantante Riccardo Cocciante sarà in concerto all'Arena di Verona il 29 settembre - Foto di Roberto Graziano Moro
Bentornato Riccardo Cocciante, una delle voci più iconiche della musica italiana, che ha deciso di mettere a nudo la sua “anima” tornando in concerto in Italia dopo una lunga assenza. Ed il suo ritorno live all'Arena di Verona il prossimo 29 settembre, prodotto da Vivo Concerti, va appunto in scena per celebrare i 50 anni dalla prima posizione in classifica dell'album Anima e il premio SIAE per i 50 anni dal deposito del singolo Bella senz'anima. "Con questo disco ho aperto delle porte che non avevo prima, ho rotto dei muri, ho aperto orizzonti", ha raccontato il cantautore ieri a Milano. Eppure Bella senz'anima, uscita prima come singolo, inizialmente fu bocciata, la radio non lo passava. Quando "inaspettatamente mi chiamano e mi dicono: "sei il primo in classifica". Bella senz'anima è stata una specie di bomba. Non ero molto preparato”. Un brano che divenne un successo internazionale “e riuscì a superare la censura nella Spagna di Franco, dove divenne un inno di libertà. La stessa cosa avvenne nel Cile di Pinochet” racconta l’artista. “Da quel giorno questa canzone è caduta su di me, l'ho assorbita. E mi sono chiesto: dopo che faccio? Fare una canzone sembra un arrivo ma è una partenza – prosegue -. La carriera di un artista non si può fermare a uno o due canzoni. Bisogna dare alle persone l’opportunità di continuare a sentire cose di sé". Infatti "ho canzoni per nuovi dischi e anche musiche per nuove storie – aggiunge il padre dell’opera pop Notre Dame de Paris -. Io non mi fermo mai".
Riccardo Cocciante sarà accompagnato da una super band ed eseguirà non solo i brani dell'album Anima ma anche tutti i più grandi successi che fanno parte della sua discografia che vanta in tre lingue più di 40 album all'attivo nel panorama internazionale. A Verona ci saranno le canzoni più amate dal pubblico "ma anche canzoni non troppo cantate che per me hanno valore e sostanza. Con questo concerto ho cercato di non basare tutto sull'orchestra ma facendo un passo indietro a come noi facevamo i concerti all'epoca, tornando all'essenzialità della nostra espressione pop rock".
"Ogni tanto bisogna saper tornare a raccontarsi" ha spiegato. Suonare in concerto "è essere finalmente qualcosa di concreto, esisti, sei uomo come tutti gli uomini, non sempre perfetti ma io amo l'imperfezione. E' la verità dell'uomo" aggiunge Cocciante che racconta come “da giovane ero molto introverso perché non avevo i canoni del cantante, ero molto basso, mi vedevo brutto. Ma un artista deve essere soprattutto se stesso”. Per questo lancia una critica alla discografia contemporanea: "Ci sono cantanti che non fanno quello che vorrebbero, perché guidati da qualcuno che li porta a diventare un prodotto commerciabile. Oggi l'approccio mi sembra commerciale prima che artistico e non amo l'industria che è diventata la nostra perché è troppo industria".