venerdì 7 giugno 2024
Dal tramonto all'alba attese fino a domenica centomila persone lungo tre chilometri di installazioni luminose verso il Santuario . «L'ho intitolato "Tu come Me", luce come simbolo di speranza insieme»
Cesare Cremonini sotto i portici all'inaugurazione del progetto "Luci a San Luca" da lui ideato

Cesare Cremonini sotto i portici all'inaugurazione del progetto "Luci a San Luca" da lui ideato - Erika Serio

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C'era anche l’arcivescovo di Bologna cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, l’altra sera alla prova generale di “Luci a San Luca”, il progetto artistico ideato e voluto dal cantautore Cesare Cremonini che dal 5 al 9 giugno vedrà almeno centomila persone, non soltanto bolognesi, recarsi sotto i celebri portici del Santuario di San Luca, da tre anni patrimonio Unesco. «Bologna è la città dove la luce si può camminare – ha scritto Cesare Cremonini sui suoi social all’indomani dell’inaugurazione -. Luce come simbolo di speranza, ma soprattutto di fiducia in noi stessi. Una installazione artistica non è intrattenimento, è visione, immersione, scoperta, condivisione. Essere un artista oggi, secondo me, passa attraverso un dialogo costante con le persone, con altri artisti, con il flusso costante di emozioni che viviamo e che non abbiamo tempo o voce per esprimere. “Tu come Me”. Questo è il titolo che ho dato a questa edizione. Tutta l’arte che si può creare ruota intorno a queste tre parole. Si procede per visioni. Grazie a tutti».

Quel “Tu come Me” di Stella di mare che Cremonini aveva cantato due anni fa, live e in un singolo, “con” un virtuale Lucio Dalla elevando alla potenza ennesima la forza di un capolavoro “gemello” de L’anno che verrà e Anna e Marco. Queste luminose cinque giornate di Bologna lungo il portico più lungo del mondo (circa tre chilometri di lunghezza), quello che conduce dal Meloncello (vicino allo stadio Dall'Ara) fino al Santuario della Beata Vergine di San Luca, sono per Bologna un evento di comunione e bellezza che si svolge dal tramonto all’alba, in una sorta di laico pellegrinaggio e in un ideale abbraccio che sottolinea una spontanea voglia di condivisione intorno all’arte.

«Sono felice perché questo progetto, a cui hanno lavorato centinaia di persone per un anno intero – scrive Cremonini, che per la realizzazione ha chiamato al suo fianco l'artista tedesco Philipp Frank -, rispecchia il desiderio di abbattere divisioni e ritrovare un tratto condiviso da percorrere davvero insieme». Attraverso luci e colori il progetto riflette i sentimenti di una città in un anno molto importante fatto di traguardi e celebrazioni: dal 150° della nascita del bolognese Guglielmo Marconi alla storica qualificazione del Bologna in Champions League a 60 anni dall’ultimo scudetto.

L’installazione “Luci a San Luca” è una sorta di fusione tra paesaggio naturale e giochi di luci per un totale di oltre 300 archi illuminati. Il tutto accompagnato dalle musiche inedite che Cremonini ha scritto per l’occasione. Momento d’oro per l’artista bolognese. Pochi giorni dopo avere festeggiato i 25 anni del suo iconico brano 50 Special che con i Lunapop lo aveva lanciato nel firmamento del pop nazionale, Cesare ha infatti ricevuto dal sindaco Matteo Lepore la Turrita d’Argento del Comune di Bologna per i suoi 25 anni di carriera. Verso la sua città natale, Cremonini nutre uno speciale attaccamento: dall’impegno con l’amico e collega Gianni Morandi nella raccolta fondi per la messa in sicurezza della Torre Garisenda, all’amore per i colori rosso-blu calcistici, fino appunto al progetto “Luci a San Luca. «Ogni giorno che passo nella mia città, ne sono più profondamente innamorato. Bologna è l’unico luogo al mondo che tiene insieme tutto il nostro passato e tutte le nostre speranze».

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