Impresa del regista canadese James Cameron. Il papà di Titanic, Avatar e del profetico Abyss, è il primo uomo ad aver esplorato in solitaria il più profondo degli abissi conosciuti: la Fossa delle Marianne, nell'Oceano Pacifico.
A bordo del Deepsea Challenge, un mini sottomarino monoposto di fabbricazione australiana lungo 7,3 metri e dotato di bracci meccanici, Cameron, 57 anni, ha passato cinque ore sul fondale, a oltre dieci chilometri dalla superficie del mare, raccogliendo immagini e campioni di questa zona del pianeta, in gran parte sconosciuta.
L'arrivo sul fondo, lo ha annunciato lo stesso Cameron via Twitter: "Sono appena arrivato nel punto più profondo dell'oceano - ha scritto -. Toccare il fondo non è mai stato così bello. Non vedo l'ora di condividere con voi ciò che vedo".
Dopo una risalita più rapida del previsto, in 70 minuti, il batiscafo è tornato in superficie alle 4 del mattino oraitaliana, 500 km a sudovest dell'isola americana di Guam, nel mezzo del Pacifico occidentale, a metà strada fra l'Australia e il Giappone.
La Fossa delle Marianne, il posto più inospitale del mondo, immerso come è nel buio assoluto. È una frattura lunga 2.550 km nell'Oceano Pacifico, nella quale potrebbe comodamente essere inghiottito il Monte Everest (8.850 m) rovesciato.
Prima di Cameron solo altre due persone avevano raggiunto il fondo della Fossa delle Marianne: l'oceanografo svizzero Jacques Piccard e l'ufficiale di Marina americano Don Walsh, il 23 gennaio 1960, a bordo del batiscafo di fabbricazione italiana Trieste. In seguito il fondale era stato raggiunto da due robot sottomarini, il giapponese Kaiko nel 1995 e l'americano Nereus nel 2009.
La spedizione, la cui preparazione ha richiesto 8 anni di ricerche, sarà oggetto di un documentario in 3-D trasmesso dal Natonal Geographic, che ha contribuito alla realizzazione del progetto.