Il leggendario cantautore e poeta canadese Leonard Cohen è morto all'età di 82 anni. Ne dà notizia la sua pagina ufficiale Facebook, dove si legge: "Abbiamo perso uno dei visionari più venerati e prolifici della musica". Nessuna notizia sul luogo e la causa del decesso. La nota annuncia solo che, in data da specificare, verrà organizzato un omaggio all'artista nella città di Los Angeles. "Sono pronto, mio signore", recita il verso della canzone "You want it darker", nel disco omonimo pubblicato ad ottobre e che rimarrà il suo testamento musicale. Alla sua uscita il disco e stato percepito come il suo sereno addio al mondo, un'interpretazione che aveva preso forza grazie a un eccellente profilo di David Remnick pubblicato sulla rivista The New Yorker, in cui Cohen assicurava con tranquillità che "era pronto a morire".
Figura chiave per i cantautori emersi negli anni Sessanta, Cohen è stato in attività per tutta la vita, unendo musica e poesia. A ottobre aveva lanciato il suo nuovo disco “You Want It Darker”.
Nato il 21 settembre 1934 a Montreal (Canada) in una famiglia ebrea, iniziò fin da subito a interessarsi alla poesia e particolarmente alle opere dello spagnolo Federico García Lorca. Dopo aver pubblicato le sue prime composizioni poetiche e aver passato un lungo periodo in Grecia, Cohen debuttò nella musica con l'album “Songs of Leonard Cohen” (1967), considerato opera maestra, con canzoni come “So Long, Marianne” o “Suzanne”. La sua voce profonda e il suo elaborato stile letterario, in cui mescolava riflessioni romantiche con temi spirituali ed esistenziali, si fecero strada nella scena folk nordamericana dove, tra gli altri, erano emersi Bob Dylan o Joni Mitchell. La sua lunga carriera, modello per cantautori di tutte le generazioni, ha prodotto dischi epocali, tra cui “Songs of Love and Hate” (1971), “I'm Your Man” (1988) o “Various Positions” (1985), con il capolavoro “Hallelujah”, una delle sue canzoni più popolari, riproposta negli anni da moltissimi artisti.
Impossibile dimenticare la versione di Jeff Buckley. Dopo un ritiro spirituale negli anni Novanta, Cohen era tornato di recente alla musica, dopo aver scoperto che la sua manager Kelley Lynch l'aveva derubato di un enorme patrimonio e minacciato, lasciando sul lastrico (ci fu anche una lunga causa in tribunale). Da allora ha pubblicato “Old Ideas” (2012), “Popular Problems” (2014) e il suo epilogo musicale “You Want It Darker” (2016). Tanti i riconoscimenti ricevuti in vita, tra cui il Premio Príncipe de Asturias de Las Letras nel 2011.
Voce profonda e stile letterario, romanticismo e spiritualità ne hanno fatto insieme a Bob Dylan una delle voci più amate di sempre.
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