L'arbitro Tony Chapron tenta dà un calcio al difensore del Nantes (Ansa)
L'abitro francese Tony Chapron, 45 anni, domenica sera è stato protagonista di un fatto che ha dell'incredibile. Durante il match tra Nantes e Paris Saint-Germain (Psg), quest’ultimo di gran lunga in testa nel campionato di Ligue 1, la Seria A transalpina, è stato travolto involontariamente dal difensore brasiliano Diego Carlos (Nantes). L'arbitro, ancora a terra, ha tentato di dare un calcio, simile a uno sgambetto, al difensore, e poi lo ha espulso comminandogli un secondo cartellino giallo.
Ancor prima della fine della partita, la scena ha innescato un’ondata di reazioni ben oltre la Francia, fra indignazione e ilarità. Dopo il match vinto in trasferta dal Psg (1-0), Tony Chapron è stato sospeso e dovrà spiegarsi davanti alla commissione disciplinare della federazione professionistica francese.
Ma l’arbitro si è già scusato, definendo il proprio gesto «maldestro» e «inappropriato». In un comunicato, Chapron ha tentato di giustificare la propria azione in questi termini: «In occasione del match Nantes-Psg, sono stato urtato da Diego Carlos, giocatore del Nantes. Al momento di quest’urto ho sentito un vivo dolore su una ferita recente. Con un cattivo riflesso, ho steso una gamba verso il giocatore».
Senza precedenti, l’incidente ha inferto un colpo all’immagine del calcio transalpino. La federazione ha annunciato che Chapron non dirigerà il prossimo match che gli era stato assegnato. Spetterà adesso alla commissione disciplinare giovedì il compito di emettere eventuali sanzioni.
Dopo l’incontro, l’arbitro si era difeso definendo involontario il tentativo di sgambetto, ma le immagini sembrano contraddire questa versione. L’espulsione di Carlos, frutto di un secondo cartellino giallo, è stata annullata. Il difensore brasiliano potrà dunque giocare la prossima partita contro Tolosa.
Chapron ha invece avuto almeno la consolazione di essere difeso dal sindacato degli arbitri, che ha parlato di «cattivo riflesso» e di «gesto inappropriato», ma considerando che il calcio non aveva un «carattere violento» e sottolineando pure che l’arbitro si è rapidamente scusato dopo aver preso coscienza dell’errore.