La direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano Sabrina Simoni con i 17 bambini che interpreteranno le 14 canzoni in gara al 65° Zecchino d’oro
Lo Zecchino d’oro quest’anno gioca d’anticipo. Le nuove 14 canzoni in gara sono infatti già disponibili in digitale e su tutte le piattaforme streaming targate Sony Italia. Quella che per ora manca è la data della messa in onda televisiva, tra novembre e dicembre, Mondiali del Qatar permettendo. Con i baby cantanti ben più “impegnati” di quelli del primo Zecchino, in quel lontano 1959, l’anno della proclamazione da parte dell’Onu della Dichiarazione sui Diritti del Bambino. Sono stati 1084 i bambini che da allora hanno intenerito cuori e venduto dischi, prima sotto la guida dell’indimenticabile Mariele Ventre (fino al 1995), poi con l’ideale bacchetta magica di Sabrina Simoni.
A presentarli, su Rai 1 (rete dello Zecchino dal 1961, ma ai tempi non ce n’erano altre), sarà ancora il direttore artistico Carlo Conti, credibile e autentico erede del leggendario Mago Zurlì, Cino Tortorella. «E magari presenterò pure la puntata finale – ha scherzato ieri il conduttore presentando lo Zecchino numero 65 –. Questo è un impegno che ho aggiunto agli altri con tanto divertimento perché i bambini, e io lo so perché ne ho fatto uno in età avanzata, ora ha 8 anni, ti spiazzano e stupiscono sempre, con la loro spontaneità e la loro sintesi».
Del resto, ci vuole sensibilità e sincerità a scrivere per i più piccoli. Ne sanno qualcosa i tanti autori che ogni anno inviano all’Antoniano di Bologna le loro canzoni nella speranza che vengano scelte. Quest’anno ne sono arrivate 550 e tra i 30 autori delle 14 finaliste, come ogni anno, oltre a esperti di canzoni per bambini (come il compositore Franco Fasano, autore anche di sigle di cartoni animati e serie televisive quasi tutte cantate da Cristina D’Avena che proprio allo Zecchino esordì nel 1968 all’età di 3 anni e mezzo cantando Il valzer del moscerino classificatosi terzo) ci sono anche personaggi come Checco Zalone, Enrico Ruggeri, Cesareo di Elio e le Storie Tese insieme a Filippo Pax Pascuzzi, Margherita Vicario, Eugenio Cesaro degli Eugenio In Via Di Gioia, Deborah Iurato e Virginio.
A interpretarle dal vivo saranno 17 piccoli solisti provenienti da tutta Italia, accompagnati come sempre dal Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni. E se per l’ironico Checco Zalone (allo Zecchino con il brano Giovanissimo papà, un twist cantato dalla fiorentina Giorgia Nocentini rivisitato in stile anni 80, che parla di una bambina che prende benevolente in giro suo padre che fa di tutto per sembrare più giovane della sua età) l’unico dubbio è se piacerà la sua prima canzone senza parolacce, a Enrico Ruggeri era stato chiesto un brano inutilizzato che teneva nel cassetto. Non avendone, racconta, ne ha scritto uno ad hoc in tre giorni, intitolato Gioca con me papà e cantato dal piccolo Gioele Frione (8 anni) di Finale Ligure. Davide Civaschi, il chitarrista Cesareo di Elio e le Storie Tese, ha puntato invece sull’allegria con un latin-rock che è un inno all’umorismo nel tipico stile del gruppo fondato nel 1980 che suona qui la base musicale del brano, cantato da Massimiliano Peralta (7 anni), bambino sardo che vive a Varsavia.
Le canzoni, spiega il direttore musicale Lucio Fabbri («È in corso una graduale evoluzione rispetto alle precedenti edizioni, sia a livello musicale che dal punto di vista dei testi, con melodie e sonorità che niente hanno da invidiare rispetto alle canzoni presenti sul mercato adulto. I generi musicali rappresentati sono molto eterogenei, dal rock alla baby dance, passando per il rap, le filastrocche e le atmosfere indie»), trattano gli argomenti più vari, dai cambiamenti climatici alla famiglia, dall’integrazione alla bellezza della diversità. «I bambini parlano dell’attualità perché parlano di tutto e vivono il presente. Non commettiamo però l’errore di applicare anche ai bambini il politicamente corretto altrimenti non potremmo più far cantare loro canzoni come Il lungo, il corto e il pacioccone », ha detto Carlo Conti riferendosi a un famoso brano dello Zecchino d’oro del 1970.
Frattanto questa 65ª edizione, intitolata “Semplicemente bambini”, si preannuncia con numeri da record: fino ad oggi oltre 2 miliardi di visualizzazioni e 2 milioni di iscritti al canale YouTube ufficiale Zecchino d’oro-Piccolo Coro dell’Antoniano. «Abbiamo condiviso con l’Antoniano l’enorme successo dello Zecchino anche nel nuovo scenario digitale – spiega Stefano Patara di Sony Italia –. È il risultato di un incredibile percorso di crescita e rinnovamento che l’Antoniano ha saputo intraprendere, pur nel solco di una tradizione che si rinnova di generazione in generazione. Questa volta abbiamo modificato il percorso tradizionale per cui le canzoni uscivano dopo, ora arriveranno in trasmissione già conosciute».
Per l’Antoniano, lo Zecchino d’oro non è più solo un programma televisivo: è piuttosto un progetto di crescita, intrattenimento educativo, di condivisione di valori, che dura tutto l’anno. «Non dimentichiamo che ci sono anche tanti bambini sfortunati ai quali l’infanzia è strappata molto presto», sottolinea fra’ Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano. Così, oltre al tradizionale impegno contro ogni forma di povertà e disuguaglianza, nell’edizione 2022 si affiancano altri progetti: dall’apertura di Zecchino d’Oro Channel al progetto “A scuola d’italiano con lo Zecchino”, videoclip girati in modo da rendere testo e mood più facilmente accessibili anche ai bambini ipo-udenti o non udenti e due format, uno con protagonista l’asinello Nunù e l’altro sullo “Zecchino d’oro casting show”. E nel 2023 si celebreranno i 60 anni del Piccolo Coro.