Alessandra Amoroso nello show "Tutto accadde a San Siro" a Milano
Forza e coraggio. Come canta Alessandra Amoroso nella sua hit del 2019, ce ne vogliono tanto di entrambi per affrontare la prova del palco di San Siro. Specie se si è una donna e l’unica artista a salire su quell’immenso palco prima di te è stata Laura Pausini 15 anni fa, e poi stop. Gli stadi in Italia sembrano negati alle cantanti nostrane. Una sfida da far tremare i polsi, quindi, quella dell’artista salentina che, alla soglia dei 36 anni e forte di 2 milioni 700mila copie di dischi vendute in carriera, ieri sera ha giocato la sua personale Coppa del Mondo allo stadio Meazza di San Siro. E, alla fine di 2 ore e 40 minuti di spettacolo sfrenato possiamo dire che Alessandra, o Sandrina come la chiama la sua "Big family" di fans, ha fatto gol.
Tutto accade a San Siro: la Amoroso lascia a bocca aperta con un megashow degno di Beyoncé, accuratamente prodotto da Friends & Partners: un corpo di ballo composto da ben 90 ballerini con le coreografie di Veronica Peparini, l’orchestra di 47 elementi diretta dal maestro Pino Perris e la band composta dai suoi 8 musicisti storici. Uno show totale e sfavillante in cui l’allenatissima artista per la prima volta sfodera, oltre alla sua ugola potente, il suo talento da performer, ballando, cantando e saltando ininterrottamente fra cambi di costume, scenografie coloratissime ad alta tecnologia e coreografie d’effetto.
Una sfilza di hit del repertorio della Amoroso che i 42mila di San Siro cantano a memoria, scatenandosi sul Mambo salentino e Karaoke con gli ospiti e amici conterranei Boomdabash, sui brani pieni di allegria come Vivere a colori e Una strada per l’allegria per lasciare spazio alle lucine quando arrivano Amore puro e Difendimi per sempre con Dardust al piano. Il coup de theatre arriva quando alle spalle della Amoroso, caschetto e abito da sera con strass, sulle note di Stupida e È vero che vuoi restare si apre il mega led svelando i 47 elementi d’orchestra disposti su più piani.
La famiglia è l’altro caposaldo di Alessandra che infila due brani dedicati ai suoi cari, tratti dall’ultimo album. Toccante l’omaggio alla amatissima nonna mancata qualche anno fa, Tutte le cose che io so, che affronta il delicato tema dell’alzheimer. «Grazie nonna»grida al cielo commuovendosi, per poi attaccare Il nostro tempo dedicato all’adorata nipotina Andrea di cinque anni.
Lo show continua fra splendidi abiti, paillettes, balletti e pensieri di incoraggiamento. Il primo va alle donne, e sono tante le ragazze che affollano lo stadio: «Non date mai la possibilità a nessuno di farci sentire sbagliate, inadeguate, fuori luogo. Circondatevi di persone positive e soprattutto amatevi, ma anche quando credete di affrontare l’ultimo passo pensate di farcela e se volete piangere, piangete. Non dovete nascondervi mai, dovete farvi rispettare e amare, sempre, da tutti». E un altro omaggio va ai tanti lavoratori del mondo dello spettacolo che hanno perso il lavoro a causa della pandemia. I bauli, simbolo delle manifestazioni di piazza, riempiono l'enorme palco mentre i ballerini li percuotono sulle note di Forza e coraggio e Alessandra proclama «portiamo luce dove c’è buio, gioia dove c è tristezza, portiamo la musica dove c’è silenzio”.
«L’obiettivo di questo show è di vivere le emozioni e non soltanto subirle. Anche questo fa parte della nuova Alessandra» ci aveva rivelato la Amoroso a ottobre per il lancio del suo album Tutto accade (Epic/Sony Music). Dopo San Siro, Alessandra Amoroso tornerà live da novembre nei principali palasport italiani a partire dal 29 novembre da Bari. «Questi ultimi due anni sono stati impegnativi, e allora ho voluto spronare me stessa e tutti quelli che mi ascoltano perché tutto può accadere, basta avere il coraggio». La cantante, vincitrice di Amici nel 2009, rivela negli ultimi inediti l’Alessandra più intima e dall’altra Amoroso, la popstar dalle hit in classifica. Una frattura interna che per molto tempo la cantante ha nascosto dietro al suo irresistibile sorriso, celando però insicurezze, paure e dolori. «A lungo non mi reputavo all’altezza delle situazioni. Il limite nella mia vita sono stata io stessa. Ma oggi la Sandrina di tutti i giorni ha fatto pace con la Amoroso sul palco: sono tornate ad essere la stessa persona».
La musica, il segreto della rinascita per la cantante che ha tatuato sulla pelle la massima di Sant’Agostino “Chi canta prega due volte”. «Tutte le canzoni parlano di me, delle mie due anime che si incontrano. Luci e ombre. Racconto di cambiamenti importanti, di scelte difficili, di grandi traguardi».