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La festa per i 25 anni di comicità di Aldo, Giovanni e Giacomo rischia di venire eletta spettacolo dell’anno. E non si tratta solo dei numeri stratosferici di spettatori che il tour di The best of Aldo Giovanni e Giacomo live 2016 (che si concluderà il 26 maggio a Lugano, regia di Arturo Brachetti) sta raccogliendo nei palazzetti dello sport di tutta Italia ed Europa (il trio è stato applaudito a Londra, Bruxelles e Barcellona). Intanto stasera i tre chiudono nella loro Milano un’infilata di 6 sere al Mediolanum Forum di Assago, dove li abbiamo visti, con una media di quasi 10mila spettatori a sera. Una accoglienza da popstar per dei comici è una cosa sorprendente. Non si è visto un tifo da stadio così neanche con Fiorello, l’unico altro showman in grado di riempire i palasport e i grandi teatri. Ma quale sia il segreto di Aldo, Giovanni e Giacomo, si capisce osservando il pubblico che il trio è stato capace di conquistare in 25 anni di carriera, dai cinquantenni cresciuti con il Tafazzi o i sardi di Mai dire goal ai ragazzini che li hanno scoperti nel film La banda dei Babbi Natale. Un pubblico che è il vero spettacolo nello spettacolo, che sa tutte le battute a memora ed "entra" attivamente con dei boati in sketch che hanno fatto storia come come I gemelli, La montagna, Scuola di polizia, Dottor Alzheimer tratti da spettacoli di successo a partire da I corti sino a Anplagghed. Tutte gag formato famiglia, che non hanno perso smalto negli anni proprio perché scritte con divertimento vero e rispetto per il pubblico, che fossero studiate per la televisione, il teatro o il cinema. Una comicità semplice e diretta che molto ha a che fare col mimo e la clownerie, capace di prendere in giro i difetti nostri e della nostra società sempre con un sorriso bonario e mai cattivo. La gente ormai sente come persone di casa il "tenero" Giacomo Poretti, il "feroce" Giovanni Storti e il "terùn" Aldo Baglio che, in un tripudio finale di palloncini, ringraziano: "E' vero, ci sono fan così giovani che non hanno mai visto dal vivo i nostri personaggi e altri che sono così cresciuti che a teatro ci vengono con i figli. Questo spettacolo è per loro: è un invito a un compleanno in cui c’è da tanto da divertirsi!»