La giornalista e autrice tv Silvia Tortora - Ansa
E' morta ieri a Roma, all'età di 59 anni, Silvia Tortora, figlia di Enzo, e autrice e giornalista televisiva. Nata a Roma nel 1962, Silvia Tortora ha seguito le orme del padre e ha speso gran parte della carriera in Rai, occupandosi di ricostruire la storia del nostro Paese.
Figlia di Enzo Tortora e della sua seconda moglie Miranda Fantacci, insieme alla sorella minore Gaia, è sempre stata in prima linea nella difesa delle ragioni del padre, nel corso del processo, che lo vide condannato per associazione camorristica e poi assolto, ma anche dopo la morte. Suo il soggetto cinematografico del film Un uomo perbene, di Maurizio Zaccaro, dedicato alla figura del padre giornalista e conduttore, che le è valso nel 1999 il nastro d'argento al Festival di Taormina.
Una vicenda quella del padre, vissuta con dolore e grande amarezza. "Dal mio punto non è cambiato nulla: sono 30 anni di amarezza e di disgusto - disse Silvia in occasione del 30° anniversario della morte del padre -. Mi aspettavo una riforma del sistema giudiziario, invece non è accaduto. I processi continuano all'infinito. Anzi in 30 anni c'è stata una esplosione numerica".
La carriera professionale di Silvia Tortora è indissolubilmente legata a Mixer, storico programma di Giovanni Minoli con il quale iniziò a collaborare già dal 1985. Un sodalizio destinato a durare nel tempo con la partecipazione a La storia siamo noi, venti anni più tardi, nel quale ricostruì avvenimenti centrali della storia italiana, ma soprattutto realizzò ritratti di grandi personaggi della politica, dello spettacolo e dello sport.
Dal 2009 ha anche condotto il programma Big insieme ad Annalisa Bruchi, in onda su Raitre in otto puntate, dedicato alla ricostruzione delle vite di volti storici. In carriera anche una parentesi per la carta stampata con la collaborazione con il settimanale “Epoca” dal 1988 al 1997. Nel 2002 ha curato il libro Cara Silvia, edito da Marsilio e nel 2006 ha pubblicato Bambini cattivi, sempre con Marsilio.