giovedì 7 novembre 2024
Il celebre artista svizzero è morto mercoledì a Vienna. Aveva 94 anni. Nel 1967 diede vita alla "Eat Art", arte realizzata con materiali commestibili
Spoerri, "La catena genetica del mercato delle pulci"

Spoerri, "La catena genetica del mercato delle pulci" - Courtesy Galleria Gaburro

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Il suo nome originario era Daniel Isaac Feinstein, ma era noto a tutti come Daniel Spoerri. Il celebre artista, tra i fondatori del movimento del Nouveau Réalisme, nonché inventore della Eat Art, è morto all'età di 94 anni mercoledì pomeriggio in un ospedale di Vienna, città dove viveva dal 2007. L'annuncio della scomparsa è stato pubblicato oggi dalla stampa austriaca.

Nato in Romania nel 1930, dopo la morte del padre in un campo di sterminio nazista, a 12 anni fuggì in Svizzera con la madre e si stabilì a Zurigo, dove fu adottato dallo zio Theophil, rettore dell'Università cittadina. Dopo aver studiato danza a Zurigo e Parigi, fu primo ballerino allo Stadttheater di Berna e poi assistente di regia al Landestheater di Darmstadt. In seguito è stato attivo a Parigi, come artista, scrittore, editore e poi come docente in diverse città tedesche e austriache quali Colonia, Monaco, Salisburgo e Vienna. Ma soprattutto, assieme a Jean Tinguely, Spoerri è stato uno dei fondatori del gruppo artistico del Nouevau Réalisme, firmando il manifesto formulato da Paul Restany nel 1960. In quello stesso anno, invitato al Festival d'Art d'Avant-Garde di Parigi, presentò i suoi primi "tableaux-pièges", dei quadri-trappola caratterizzati dall'assemblaggio di oggetti comuni fissati su tavoli, sedie o cassetti, secondo l'ordine in cui si presentavano in un determinato momento. Queste creazioni avevano l'obiettivo di mistificare i simboli della civiltà urbana proponendo nuove composizioni, a metà strada tra Dada e Pop Art, dove gli aspetti più inquietanti o banali del quotidiano si intrecciano al recupero del mito e della dimensione allegorica.

In questa continua ricerca diede vita, nel 1967, alla "Eat Art", ovvero un'arte realizzata con materiali commestibili, con cui volle avviare una riflessione critica sulla nutrizione, oltre a celebrare la ritualità del quotidiano e l'unicità intrinseca di ogni pasto. Una passione che lo portà ad aprire anche un ristorante, intitolato a suo nome, a Düsseldorf, nei primni anni '70: gli invitati potevano creare anche loro, con i resti dei loro pasti, dei quadri-trappola che venivano poi esposti nell'adiacente Eat Art Gallery.

Da sempre innamorato dell'Italia, nel 1997 ha istituito la Fondazione Il Giardino di Daniel Spoerri, con un grande parco di sculture a Seggiano (Grosseto), sulle pendici del monte Amiata: al suo interno sono esposte oltre cento opere di quasi 60 artisti diversi provenienti da tutto il mondo, invitati negli anni dallo stesso Spoerri.

La sua carriera è stata costellata da riconoscimenti di vario tipo: nel 1993 ha ricevuto a Parigi il Grand Prix per la scultura, mentre nel 2008 ha ricevuto in Germania il premio culinario Eckhart Witzigmann Preis, riconosciutogli per i suoi meriti con la Eat Art. Sempre in quello stesso anno gli è stato conferito a Milano l'Ambrogino d'oro, la massima onorificenza per meriti culturali. E proprio a Milano - la città dove venne celebrata, nel 1970, la fine del Nouveau Réalisme con una serie di performance surreali tra cui una cena finale al ristorante Biffi, organizzata da Spoerri per oltre duecento ospiti - sono attualmente in corso le mostre di due artisti suoi amici con cui collaborò a lungo: Jean Tinguely, con le sue macchine rumorose, con una monografica al Pirelli Hangar Bicocca (fino al prossimo 2 febbraio) e Niki de Saint-Phalle con le sue "Nanas" al Mudec di via Tortona (fino al 16 febbraio). Alla galleria Gaburro di via Cerva, infine, è stata da poco inaugurata una rassegna che vede alcune sue opere messe a confronto con quelle di alcuni artisti contemporanei, dal titolo emblematico "Quello che vedete non è nè cibo, nè arte".

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