«Ho visto finalmente Ravenna, e tutte le mie aspettative erano nulla di fronte alla realtà. Sono i mosaici più belli e più formidabili che io abbia mai visto». Così Vasilij Kandinskij descriveva l’arte musiva della città romagnola nel 1930. I mosaici antichi di Ravenna documentano la memoria storica e culturale del territorio, a testimonianza di un patrimonio artistico che, grazie al lavoro di studiosi e archeologi, è riscoperto e valorizzato. Quest’intento è alla base delle due nuove sezioni permanenti del Classis Ravenna - Museo della Città e del Territorio, “Abitare a Ravenna” e “Pregare a Ravenna”. Gestita dalla Fondazione RavennAntica e aperta nel 2018 nell’ex zuccherificio di Classe, la galleria si propone di raccontare la storia e la cultura della zona attraverso l’arte del mosaico. In particolare, i nuovi allestimenti si concentrano su due capitoli importanti del passato della città: l’edilizia residenziale dell’età romana e tardo-romana e quella ecclesiastica tardo-antica. I materiali esposti, restaurati dal Laboratorio del mosaico di RavennAntica, permettono di conoscere e indagare la vita pubblica e privata dell’epoca.
L’inaugurazione delle sezioni, in programma il 29 settembre, amplierà l’offerta culturale del museo grazie al finanziamento del ministero della Cultura - Piano strategico “Grandi progetti Beni culturali”. Un’opera di riscoperta e valorizzazione che si inserisce tra gli eventi dell’VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo, l’appuntamento che dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 celebrerà la tradizione musiva di Ravenna.
![Alcuni scorci dell’allestimento della sezione 'Pregare a Ravenna' Alcuni scorci dell’allestimento della sezione 'Pregare a Ravenna'](https://www.avvenire.it/c//2023/PublishingImages/46a90b97ae424a2b9025512f281a3553/Foto8_Pregare_scorcio.jpg)
Alcuni scorci dell’allestimento della sezione "Pregare a Ravenna" - Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio
L’allestimento immersivo delle esposizioni coinvolge il visitatore a 360 gradi, rendendolo parte integrante della mostra e della storia. “Pregare a Ravenna” evoca l’interno di una basilica, ricreando un luogo di culto e spiritualità. La riproduzione del pavimento a mosaico e del colonnato incornicia i reperti archeologici e le opere musive dell’architettura religiosa. Tra questi spiccano il mosaico a croce della navata laterale della basilica di San Severo in Classe e il colonnato riprodotto della navata centrale della basilica di Sant’Apollinare Nuovo.
![Abitare a Ravenna, scorcio dell’allestimento Abitare a Ravenna, scorcio dell’allestimento](https://www.avvenire.it/c//2023/PublishingImages/46a90b97ae424a2b9025512f281a3553/Foto11_Abitare_visione-generale.jpg)
Abitare a Ravenna, scorcio dell’allestimento - Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio
“Abitare a Ravenna” offre uno scorcio sulla quotidianità di un periodo che va dal I al V secolo d.C. Dall’alto è possibile osservare le scene dei mosaici provenienti della Domus di via Dogana a Faenza e dalle abitazioni ravennate del Triclinio e dei Tappeti di Pietra. Alcuni dei mosaici sono esposti al pubblico per la prima volta: tra questi, il pavimento decorato a geometrie policrome in cui è inserito l’emblema del Buon Pastore. Spesso, infatti, nei riquadri centrali dei mosaici sono raffigurate delle scene simboliche, rappresentative del messaggio che il proprietario della casa voleva comunicare ai propri ospiti. I mosaici sono affiancati da elementi grafici e multimediali, immagini e ricostruzioni che si integrano nell’allestimento.
![Uno scorcio della sezione 'Abitare a Ravenna'. A parete il mosaico pavimentale proveniente dalle terme con il Buon Pastore (IV secolo d. C.); in primo piano il pavimento a mosaico geometrico proveniente dalla domus (II secolo d. C.) Uno scorcio della sezione 'Abitare a Ravenna'. A parete il mosaico pavimentale proveniente dalle terme con il Buon Pastore (IV secolo d. C.); in primo piano il pavimento a mosaico geometrico proveniente dalla domus (II secolo d. C.)](https://www.avvenire.it/c//2023/PublishingImages/46a90b97ae424a2b9025512f281a3553/Foto13_Abitare_scorcio_Buon_Pastore.jpg)
Uno scorcio della sezione "Abitare a Ravenna". A parete il mosaico pavimentale proveniente dalle terme con il Buon Pastore (IV secolo d. C.); in primo piano il pavimento a mosaico geometrico proveniente dalla domus (II secolo d. C.) - Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio
«L’apertura delle nuove sezioni espositive è segno tangibile della vocazione di Classis a essere un luogo intrinsecamente vitale in cui ricerca, restauro, didattica museale e turismo culturale non solo convivono, ma danno vita a spunti nuovi e a nuove esperienze», ha dichiarato il presidente di RavennAntica Giuseppe Sassatelli, curatore delle esposizioni insieme ad Andrea Augenti, Fabrizio Corbara e Giovanna Montevecchi. Oltre all’arricchimento del museo, “Pregare a Ravenna” e “Abitare a Ravenna” ampliano il patrimonio culturale e turistico del Parco archeologico di Classe, che comprende Classis, la basilica di Sant’Apollinare in Classe (patrimonio dell’Unesco dal 1996) e il sito archeologico a cielo aperto dell’antico porto, tra le più importanti testimonianze portuali bizantine e romane.