Corea del Sud, i cattolici ”forti” anche in politica
martedì 30 aprile 2024
Alla fine del 2023 le 16 diocesi cattoliche della Corea del Sud contavano complessivamente 5.970.675 fedeli, 20.813 in più rispetto al 2022. Un incremento piccolo che, per il terzo anno consecutivo, non sposta dall’11,3% la quota dei cattolici nella popolazione del Paese. A diffondere il dato è stata nei giorni scorsi a Seul la Conferenza episcopale nell’ambito del suo annuale rapporto statistico, che fin dal 1954 ogni primavera offre con una precisione esemplare la fotografia aggiornata del cattolicesimo coreano. A novembre a tutte le diocesi, ai seminari e alle congregazioni religiose, viene inviato un questionario dettagliato che deve essere restituito compilato entro febbraio. Il risultato sono 52 pagine di tabelle che dicono molto sulla vitalità ma anche sulle sfide che questa grande Chiesa asiatica si trova oggi ad affrontare. Per anni, infatti, questi numeri hanno accompagnato una crescita impetuosa: quella di Seul è stata la Chiesa dei record in Asia; ancora all’inizio degli anni 2000 i fedeli aumentavano al ritmo del 3% all’anno, anche sulla scorta della grande testimonianza offerta dalla Chiesa nella società coreana sotto la guida del cardinale Stephen Kim Sou-hwan, nella dura stagione dei regimi militari. Da qualche anno, però, il “boom” si è fermato, complici i mutamenti in atto nella società, tra cui (soprattutto) gli effetti dell’inverno demografico, in un Paese che ha il record negativo di fertilità tra i Paesi dell’Ocse con appena 0,72 figli per donna. In questa stagione ormai diversa, l’annuario statistico diventa così per la Chiesa della Corea del Sud una straordinaria occasione per guardarsi allo specchio. Dai suoi dati si scopre che il 43% dei cattolici coreani sono uomini e il 57% di donne. Riguardo all’età, aumentano i fedeli con i capelli bianchi: il 26,1% ha almeno 65 anni, mentre appena il 17% oggi ha meno di 29 anni. Ed è un dato che aiuta a capire perché proprio l’arcidiocesi di Seul sia stata scelta da papa Francesco come sede per la Gmg 2027. Calano anche i nuovi sacerdoti: nel 2023 sono stati appena 75, con ben 21 ordinazioni in meno rispetto ai dodici mesi precedenti.
Interessante il dato sulla frequenza alla Messa domenicale: nel 2023 la media è stata di 805.361 persone, pari al 13,5% di tutti i fedeli. Rispetto al 2022 (11,8%), si tratta di un aumento di 1,7% punti. Ma sono ancora solo tre quarti dei cattolici che in Corea del Sud andavano a Messa nel 2019, prima dello scoppio della pandemia da Covid-19.
Un altro dato importante è quello sull’apertura al mondo: quella di Seul è oggi una Chiesa con 993 missionari che svolgono il loro ministero in 62 diversi Paesi. Di questi 260 sono sacerdoti, 71 religiosi, 657 suore e 5 laici. Senza dimenticare, poi, la cura pastorale dei cattolici coreani che vivono all’estero: l’annuario ne registra 313 anche in Italia, con due comunità e altrettanti sacerdoti giunti dalla Corea per seguirli. Al di fuori delle tabelle “ufficiali” - ma non per questo meno significativo - è infine il dato emerso dalle ultime elezioni parlamentari tenutesi in Corea del Sud il 10 aprile scorso: su 300 deputati eletti nei diversi partiti all’Assemblea nazionale, ben 80 sono cattolici. Si tratta del numero più alto mai registrato nel Paese ed è una proporzione molto superiore al “peso numerico” dei cattolici nel Paese. Un dato che, in maniera indiretta, conferma anche la vivacità delle opere sociali del cattolicesimo coreano. © riproduzione riservata
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