Per i collezionisti di spilline, adesivi e braccialetti è un’occasione ghiotta. 160 stand, la maggior parte dei quali ha un piccolo gadget da donare. Niente di commerciale, però, perché al Centro delle vocazioni allestito allo stadio Focha, vicino al parco Blonia, non c’è in vendita proprio nulla. Ci sono congregazioni, associazioni, movimenti, associazioni di ogni parte del pianeta che desiderano farsi conoscere, parlare ai giovani di tutto il bello e il buono che portano nel mondo. Di come una vocazione possa sbocciare con mille facce diverse. Ci sono le religiose della Congregazione del Buon Soccorso di Parigi, nata nel 1824, che sono lì a raccontare che ogni anno due o tre giovani donne rispondono alla chiamata, e oggi vengono dal Congo e dal Perù. Ci sono le Sorelle degli angeli, congregazione ultracentenaria originaria della Bielorussia, che spiegano a chiunque abbia voglia di ascoltare perché stanno in mezzo alla gente, vestite come tutti, vivendo segretamente il proprio carisma di assistere i sacerdoti (gli angeli sulla terra) con le opere, la pastorale e le preghiere.
Da uno stand sorridono allegre – nonostante il caldo umido che stagna sotto la tensostruttura – le Sorelle dei servizi sociali. Nessun problema a ripetere ciò che per loro è vita: ogni sorella ha un lavoro in base a ciò che ha studiato, infermiera, medico, terapista, insegnante. La missione è stare accanto alla gente che soffre e però questo non vuol dire che loro siano tristi, anzi. Per intrattenere i ragazzi che passano di lì hanno allestito lo stand con palloncini colorati e un puzzle da ricomporre.
Il Centro delle vocazioni è un appuntamento fisso delle Gmg e ogni organizzazione cerca di rendersi visibile come può per catturare l’attenzione dei ragazzi accaldati e appesantiti dagli zaini. Per offrire loro una strada, uno spunto, oppure solo una suggestione su come incanalare la ricerca del senso della vita. Così le Sorelle e i Fratelli albertini offrono fette di pane, invitando i visitatori a essere, per l’appunto, “buoni come il pane, che si può mettere in mezzo a una tavola e ciascuno se ne può prendere un pezzo e nutrirsi se ha fame” e regalano bellissimi libretti di meditazioni e fotografie.
Tra gli italiani, si distingue l’idea della Pia Società di San Gaetano, nata a Vicenza e ora presente con 80 tra preti e diaconi in Albania, Mozambico e diversi Paesi del Sudamerica: una vera cabina telefonica inglese con la scritta accattivante “God’s on the phone, Dio è al telefono”. Sottinteso: perché lo fai attendere? E difatti decine di ragazzi si mettono alla cornetta per sentire una musica evocativa e i dialoghi di un piccolo cartone animato che parla di vocazione e di ricerca del perché dell’esistenza.
Assai partecipata l’iniziativa “Let’s be one, siamo uno”, di Aiuto alla Chiesa che soffre, che invita i giovani della Gmg a scrivere una frase di amicizia su una cartolina indirizzata a un coetaneo di un Paese in cui i cattolici non hanno vita facile: Siria, Iraq, Pakistan, Bangladesh... “Raccogliamo le cartoline e le mandiamo ai vescovi dei rispettivi Paesi, che poi le consegnano ai ragazzi. Molti di loro avrebbero voluto essere qui a Cracovia e incontrare il Papa ma non è stato possibile. Questo è un modo per non farli sentire soli e condividere le loro difficoltà. Sembra che l’idea sia piaciuta: abbiamo già riempito diverse cassette”, spiega il responsabile dello stand, che intanto regala braccialettini a chi si ferma.
Anche pregare è prendersi cura: così le Francescane missionarie di Maria regalano caramelle – sempre apprezzatissime – e ne approfittano per chiedere di pregare per una loro. A chi scrive è capitato il “gemellaggio” con una suora taiwanese, e l’impegno è a scelta: una decina del Rosario al giorno, oppure “approfondire la conoscenza missionaria”. Molto gettonato tra i visitatori lo stand di “Tweeting with God” (“Twittando con Dio”), anche per via delle spilline celesti e dei braccialetti generosamente offerti.
Entusiaste le ragazze di La Opcion V, movimento giovanile nato appena 4 anni fa in Perù, che propone ai suoi simpatizzanti una scelta di vita controcorrente, all’insegna di Virtù, Verginità, Vero amore… (l’opzione V, appunto). “Abbiamo 74mila like sulla pagina Facebook” - raccontano le ragazze -; sono tutti giovani che in qualche modo seguono la nostra proposta”. Altri teenagers sono quelli di Alpha International, un metodo per avvicinare alla fede chi è lontano dalla Chiesa, attraverso incontri informali in piccoli gruppi, anche al bar o al ristorante o nel salotto di casa, in cui si guarda un film e poi si discute, ci si conosce meglio e si approfondiscono i principi base della vita cristiana. “Nessuna pressione, nessun obbligo, nessun costo”, promettono gli organizzatori: è una semplice proposta di giovani per giovani, una sorta di passaparola da poco presente anche in Italia. Sotto il tendone del Centro delle vocazioni di Cracovia, in effetti, le famose “vie del Signore” diventano davvero e concretamente infinite.