martedì 1 luglio 2014
In Lombardia il Consiglio regionale chiede alla giunta di trovare una data per celebrare la "famiglia naturale, fondata sull'unione tra uomo e donna".
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Il Consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione in difesa della famiglia naturale, chiedendo alla giunta Maroni di trovare una data per celebrare la "Festa della Famiglia naturale, fondata sull'unione tra uomo e donna". Il provvedimento è stato votato da tutta la maggioranza di centrodestra, mentre nel corso della votazione, i consiglieri del Pd, di Patto Civico e M5S sono usciti dall'aula. La mozione parte dalla premessa che "la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato e una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi". Il documento impegna inoltre la Giunta a chiedere al governo di non applicare il Documento standard per l'educazione sessuale in Europa, redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e ad attuare in pieno il cosiddetto "Fattore Famiglia Lombardo", provvedimento che il Nuovo Centro Destra ha voluto con tutte le sue forze inserire nella mozione. Soddisfatto per questo il capogruppo al Pirellone dell'Ncd Luca Del Gobbo, che ha spiegato: "Siamo felici che sia stata accettata la nostra richiesta di introdurre nella mozione l'impegno di portare finalmente a termine il processo di introduzione del Fattore Famiglia lombardo. Questo strumento, infatti, garantirà una maggiore equità e libertà di scelta, valorizzando e riconoscendo pienamente il ruolo sociale ed economico della famiglia". Diametralmente opposto il giudizio dato al provvedimento dal Pd: "Abbiamo deciso di uscire al momento del voto per la palese strumentalità e volgarità della discussione in aula - ha detto il consigliere del Partito Democratico Marco Carra -. Il tema della famiglia meriterebbe una trattazione più seria di quanto non sia avvenuto in aula. Occorrerebbe parlare delle politiche per le famiglie, che si fanno carico dei bambini e degli anziani e hanno bisogno di essere aiutate. La mozione, invece, vuole individuare una data per celebrare la festa della famiglia naturale, e peraltro una festa della famiglia già c'è, ma non è chiaro cosa intenda esattamente la maggioranza con tale definizione". Contro la decisione del Consiglio si sono schierate una serie di associazioni gay, alle quali il presidente dell'assise lombarda Raffaele Cattaneo, ha replicato augurandosi che la lotta all'omofobia non sfoci nella "familiofobia".
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