mercoledì 24 giugno 2020
Il piano industriale del Fondo di venture capital della Cassa depositi e prestiti Sud, startup e Pmi i destinatari delle risorse. L’Ad Palermo: serve crescita strutturale
Fabrizio Palermo, ad di Cassa depositi e prestiti

Fabrizio Palermo, ad di Cassa depositi e prestiti - Ansa

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Fondi per circa un miliardo di euro a sostegno delle imprese innovative. È «ambizioso e già operativo» il piano industriale 2020-2022 di Cdp Venture Capital-Fondo Nazionale Innovazione denominato Dall’Italia per innovare l’Italia. Ottocento milioni di euro sono stati già sottoscritti, grazie a risorse allocate dal ministero dello Sviluppo economico (500 milioni di euro) e dal Gruppo Cdp tramite la controllata Cdp Equity. Sono quattro i fondi già attivi: due per startup e pmi innovative, di cui uno specifico per il Sud; un terzo investe in fondi di venture capital; il quarto a favore di acceleratori di impresa e di startup ad alto contenuto tecnologico e in settori ad alto potenziale di crescita. Due ulteriori fondi verranno lanciati nei prossimi mesi: il primo punterà su startup focalizzate in ambiti ritenuti strategici per il Paese, il secondo su startup della filiera del trasferimento tecnologico. Nei primi mesi del 2021 verrà lanciato anche un fondo per sostenere il consolidamento e l’espansione sui mercati internazionali di startup già in fase matura.

«Più seminiamo, più probabilità di successo avremo – spiega il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli –. Fornire strumenti alle 11mila start up italiane è una opportunità di crescita e di innovazione per tutto il Paese. Il Covid-19 è stato un vero acceleratore di nuove tecnologie. Vogliamo recuperare l’ormai noto ritardo italiano per investimenti in ricerca e innovazione. Nel decreto Rilancio abbiamo stanziato 500 milioni di euro che verranno gestiti da Enea Tech e che non duplica il Fondo Nazionale Innovazione».

Per Fabrizio Palermo, ad di Cdp, «l’obiettivo è quello di favorire la crescita strutturale dell’ecosistema del Venture Capital che sconta un gap significativo rispetto agli altri Paesi europei, ma che può tuttavia costituire una leva importante per il rilancio del nostro Paese, in termini di crescita del Pil e sostegno all’occupazione. Un miliardo è una cifra importante, l’obiettivo entro il 2022 è di investire in oltre 1.000 start up, sviluppare più di 15 acceleratori di nuova generazione, formare più di 20 nuovi team di gestori».

«Con l’emergenza Covid-19 – sottolinea Francesca Bria, presidente di Cdp Venture Capital – l’innovazione è ancora più importante e investire in innovazione è cruciale. La scelta di puntare su un ecosistema di start up è punto chiave per la ripresa del Paese e il rilancio dell’economia dell’Italia».

L’ad di Cdp Venture Capital, Enrico Resmini, infine, ricorda che «ci sono due problemi: le start up sono molto piccole e con profittabilità negative, un elemento di per sé non influente, ma che diventa un problema rispetto al tasso di mortalità, che è poco più del 3%, senza contare che meno del 20% transita per gli acceleratori ».

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