Il cardinale Angelo Sodano, decano del Sacro collegio, ha imposto la berretta cardinalizia a Loris Francesco Capovilla, storico segretario di
Angelo Roncalli, creato cardinale nel Concistoro del 22 febbraio.
Momenti di commozione e di festa a Sotto il Monte Giovanni XXIII, il paese natale di Papa Giovanni XXIII. Durante la lettura del giuramento, pochi minuti dopo le 16 di sabato, il neocardinale è apparso emozionato, ma ha letto con tono solenne il testo, tra
l'altro senza l'uso degli occhiali, nonostante i 98 anni. Il cardinale Angelo Sodano gli ha poi imposto la berretta, consegnato l'anello e la pergamena con la nomina firmata da Papa Francesco. È seguito un commosso e intenso abbraccio tra i due cardinali.
«Sto per essere aggregato al collegio cardinalizio per decisione di Papa Francesco. Conosco quanto basta la mia piccolezza e mi sento intimidito.
Mi sento un mendicante del perdono... Le amabili ed
evangeliche parole dei servitori della Chiesa, dinanzi ai quali
mi sento come una locusta mi incoraggiano e mi confortano.
Chiedo di pregare per me e, sommessamente, chiedo a tutti,
ecclesiastici e laici, di benedirmi». Sono queste le parole
pronunciate dal cardinale Loris Capovilla, nel corso della cerimonia.
Rivolto a Sodano ha poi detto: «Signor cardinale Angelo
Sodano, decano del Sacro Collegio, inviato a Sotto il Monte
Giovanni XXIII, latore non di una promozione, né di una
onorificenza, bensì di una obbedienza, vi prego di farvi
interprete presso il Santo Padre Papa Francesco dei miei
sentimenti di gratitudine».
Capovilla ha poi ricordato il "suo" Giovanni XXIII: «Il regno di Papa Giovanni è stato una
meraviglia, un miracolo moderno» capace di «superare tutte le
barriere di classe, di casta, di colore, di razza per toccare i
cuori di tutti i popoli» e testimoniare che «il mondo può
diventare migliore» perché al fondo dell'uomo rimane sempre la
bontà.
Al rito dell'imposizione della
berretta, della consegna dell'anello cardinalizio e
dell'assegnazione del titolo al nuovo cardinale, nella chiesa parrocchiale, hanno assistito anche alcuni parenti del Pontefice bergamasco, oltre al vescovo di
Bergamo, Francesco Beschi, e a diversi presuli tra cui
l'arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, l'ausiliare di
Milano, Luigi Stucchi, il vescovo di Vigevano, Maurizio Gervasoni, il vescovo di Fidenza, Carlo Mazza e quello di Cremona, Dante Lafranconi.
Sempre nella chiesa parrocchiale
di Sotto il Monte - gremita di persone del paese natio di Papa
Giovanni XXIII e giunte un po' da tutta Italia, autorità tra
cui l'ambasciatore polacco presso la Santa Sede Piotr
Nowina-Konopka - è seguita la celebrazione eucaristica di
ringraziamento, presieduta dal cardinale Sodano.