venerdì 10 maggio 2024
Coinvolto un cittadino egiziano di 36 anni che era stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Migliorano le condizioni del viceispettore Christian Di Martino ferito giovedì
Controlli della polizia dopo l'aggressione nella stazione di Lambrate

Controlli della polizia dopo l'aggressione nella stazione di Lambrate - Fotogramma

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Un nuovo caso di aggressione contro la polizia a Milano. Per difendersi, l'agente coinvolto ha sparato colpendo l'uomo alla spalla sinistra. Il fatto è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle due: l’aggressore, un cittadino egiziano di 36 anni, incensurato, richiedente asilo, era appena uscito dagli uffici della polizia ferroviaria di Milano Centrale, dove era stato denunciato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, quando ha iniziato ad agitarsi e danneggiare gli spazi pubblici.

Sul posto, in piazza Luigi di Savoia, sono allora intervenuti gli agenti della polizia ferroviaria. I poliziotti hanno provato a bloccare l’uomo che agitava una fionda rudimentale, realizzata con alcune pietre all'interno di una stoffa. In mano aveva anche un pezzo di marmo, recuperato da una lastra nelle vicinanze. A quel punto il trentaseienne, sotto effetto di sostanze stupefacenti, si è scagliato con violenza contro gli agenti che, per difendersi, hanno utilizzato il taser in dotazione. Poiché l’uomo non accennava a fermarsi, un poliziotto gli ha sparato

Essendo stato ferito alla spalla, l'uomo è stato subito soccorso e portato all’ospedale Niguarda. La denuncia che lo riguardava era relativa a una rapina ai danni di un cittadino marocchino, che era stato portato in ospedale in codice verde proprio per l’aggressione subita.

Si tratta del secondo caso di aggressione alle forze di polizia in due giorni a Milano. Nella notte di giovedì un altro poliziotto è stato aggredito alla stazione di Lambrate di Milano da un trentasettenne di origine marocchina. L’uomo, Hasan Hamis, stava lanciando pietre dalla massicciata ferroviaria, ferendo in modo lieve anche una donna, e un agente ha provato a renderlo inoffensivo con una scarica di taser, risultata però inefficace. È scoppiata una colluttazione e il viceispettore Christian Di Martino, 35 anni, è stato ferito gravemente, accoltellato tre volte alla schiena con un coltello da cucina con una lama da 20 centimetri. Di Martino è stato in codice rosso al Niguarda, dove è stato operato per quattro ore. Ha avuto bisogno di 70 trasfusioni ed è andato cinque volte in arresto cardiaco. Oggi le sue condizioni migliorano: si è svegliato, risponde agli stimoli e muove gambe e braccia. Hamis, in Italia senza un regolare permesso di soggiorno, annovera diversi alias in banca dati e precedenti per reati contro le persone, il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale.

La violenza ha subito scatenato accese reazioni dal mondo politico. La vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, ha attaccato: «La situazione nelle stazioni di Milano, a partire da quella di Lambrate, è ormai fuori controllo. Regnano degrado e violenza, senza che il Comune sia capace di intervenire in modo efficace per invertire la rotta». Dura anche l’eurodeputata Silvia Sardone: «L'odio anti-divise alimentato dalla sinistra contribuisce a produrre aggressioni efferate come queste ai danni dei servitori dello Stato. La sinistra buonista che è contraria ai centri di rimpatrio oserà opporsi? Giustificherà persino un tentato omicidio ai danni di un poliziotto? Organizzerà una marcia in difesa dei clandestini?». Immediata la contraccusa del sindaco Beppe Sala: «La persona che ha colpito era stata fermata qualche giorno fa su un treno con una lama, eppure era in giro. Aveva ricevuto un provvedimento di espulsione da tempo firmato dal prefetto di Avellino ed era ancora in Italia. Io penso che i delinquenti acclarati debbano essere rimpatriati però intendiamoci, il punto è chi fa che cosa. Quindi anche il nostro governo, visto che qualche esponente dei partiti di maggioranza butta la croce addosso a Milano e a me, faccia un esame di coscienza e si chieda perché non fa il suo dovere».

Nelle stesse ore, anche a Roma un carabiniere ha rischiato la vita, aggredito da due georgiani armati di coltello. Il fatto è avvenuto in zona Tor Tre Teste, alla periferia di Roma. I due aggressori, di 40 e 42 anni, sono stati arrestati dai militari dell'Arma. Avevano cercato di ferire un carabiniere dopo essere stati scoperti con un dispositivo disturbatore di frequenze, utilizzato per i furti delle auto.

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