giovedì 25 aprile 2024
“Fuori i sionisti dal corteo” hanno scandito alcuni attivisti. La replica: «Siamo abituati, arriviamo con il sorriso». Poi in piazza Duomo l'assalto di alcuni filo-palestinesi: due fermati
Milano, aggressione alla Brigata ebraica e fischi all'Inno
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È un 25 aprile blindato, nel timore che qualche iniziativa di piazza degeneri, sulla scia delle tensioni suscitate dal conflitto in Medioriente. E infatti a Milano si sono registrati momenti di tensione già prima della partenza della manifestazione in corso Venezia, a cui secondo gli organizzatori hanno partecipato 100mila persone. "Fuori i sionisti dal corteo" è stato il coro scandito da un gruppo di persone con bandiere della Palestina e dei Carc a poche decine di metri dalla Brigata ebraica. Un atteggiamento minaccioso che non ha turbato il direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano Davide Romano: «Alle contestazioni siamo abituati ormai da anni, è il ventesimo anno che partecipiamo e siamo abituati». E poi ha aggiunto: «Quest'anno ci saranno più del solito ma siamo fiduciosi nelle forze dell'ordine. Noi arriviamo col sorriso».

Ma all'arrivo in piazza Duomo, oltre ai soliti odiosi insulti, c'è stata anche l'aggressione. Alcuni giovani nordafricani con le bandiere della Palestina hanno tolto le aste e hanno provato a usarle per colpire i partecipanti al corteo della Brigata. E' volata qualche bastonata anche contro i City Angels, che si erano schierati a protezione e hanno evitato che la situazione precipitasse. Ci sono stati anche spintoni e insulti per alcuni giornalisti, nonché fischi all'Inno nazionale e al sindaco Beppe Sala, che stava parlando sul palco. All'arrivo della polizia, che ha effettuato una piccola carica, gli aggressori si sono dileguati. Due però sono stati fermati dagli agenti e portati in Questura, mentre alcuni antagonisti inveivano contro le forze dell'ordine. Un ragazzo che sfilava con la Brigata è stato ferito a un braccio. "I nostri amici della religione di pace non gradivano la presenza della Brigata ebraica e della stella di David e hanno pensato di aggredire, come di consueto per la religione di pace", ha commentato con sarcasmo la vittima mentre veniva medicata.

Sul palco poco prima era salito anche Antonio Scurati: lo scrittore ha letto il suo monologo sul centenario dell'omicidio di Giacomo Matteotti, che non era stato mandato in onda dalla Rai.

Verso le 17.15 un corteo spontaneo filo palestinese ha iniziato a percorrere le vie del centro, tra la preoccupazione di passanti e turisti. Poi un centinaio di persone si è spostato in Foro Bonaparte, sotto il controllo dei reparti antisommossa. Il pomeriggio si è concluso senza ulteriori problemi.

A Roma il corteo pro Palestina ha sostato per qualche minuto davanti alla bandiera israeliana alla Fao dove era presente un cordone di sicurezza. «La polizia sta proteggendo la bandiera di uno stato genocida» hanno detto i manifestanti che sventolavano quella palestinese. C'è stato qualche fischio verso la bandiera israeliana ma poi tutto è filato liscio. Più tardi, anche nella Capitale, è stata presa di mira la Brigata ebraica, con slogan e insulti al passaggio da Porta San Paolo.

A Catania due giovani, quando il corteo locale è giunto a piazza Duomo, hanno acceso dei fumogeni dando fuoco a una bandiera di Israele. Sempre a piazza Duomo, di fronte al Municipio, sono stati gridati slogan contro la giunta comunale di Centrodestra.



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