“La sentenza con cui la Corte di Strasburgo ha deciso che Vincent Lambert deve morire è motivo di riflessione personale e sociale, dal momento che si suppone che un’istituzione democratica, come la nostra, dovrebbe sempre privilegiare la tutela dei più fragili e dei più deboli” commenta
Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.
“Come è possibile ritenere razionalmente che interrompere alimentazione e idratazione a un essere umano, facendolo morire di stenti, non violi il diritto alla vita? Il piano inclinato provocato da questa decisione sarà un terribile precedente, rendendo l’eutanasia dei disabili gravissimi una scelta ammissibile.
Quale diritto ha la società dei sani di decidere quale vita è degna di essere vissuta?”.
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Sei anni dopo la dolorosa vicenda di Eluana Englaro ci domandiamo ancora come sia accettabile interrompere la vita di chi invece ha solo bisogno di essere assistito.
Papa Francesco continua a ricordarci incessantemente quali sono
le inumane conseguenze prodotte dalla cultura dello scarto, dove il non più efficiente, l’indifeso, il povero è destinato a essere eliminato. Il grado di civiltà di un Paese dovrebbe misurarsi in termini di sostegno per chi è in difficoltà, non di cancellazione di esistenze ritenute inutili”.