mercoledì 11 giugno 2014
Dopo il deposito della sentenza della Corte Costituzionale. Il Movimento per la vita: sempre in primo piano gli interessi degli adulti e non quelli dei bambini.
La Consulta: ora il legislatore sia saggio | Galantino: nessuno è padrone dei figli
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"A breve" il ministero della Salute potrà tracciare il percorso per attuare la sentenza della Consulta e praticare la fecondazione eterologa nel nostro Paese. "Ora che sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il divieto della fecondazione eterologa - sottolinea il ministero in una nota - stiamo verificando tutti gli aspetti di tipo sanitario nei quali la Consulta non è entrata. Si tratta di questioni che riguardano l'accreditamento dei centri, i criteri di selezione dei donatori, il consenso informato, la definizione di percorsi di fecondazione eterologa garantendo sicurezza, qualità e tracciabilità, e che devono essere approfondite con il rigore necessario. A breve il Ministero potrà tracciare il percorso per attuare la sentenza, per quanto di sua competenza, e condividerlo con le istituzioni e i soggetti coinvolti". Il deposito della sentenza con il quale il 9 aprile la Corte Costituzionale ha deciso di aprire una nuova, nebulosa e inquietante pagina della procreazione assistita nel nostro Paese continua però a fare discutere. Dopo le prese di posizione del giurista Alberto Gambino (LEGGI), e della deputata del Ncd Eugenia Roccella (LEGGI), oggi il Movimento per la vita si dice rammaricato perché come sempre "si guardano solo gli interessi, i desideri degli adulti e non gli interessi e i diritti dei bambini". Il presidente Carlo Casini ricorda che "la Convenzione universale dei diritti del fanciullo afferma a chiare lettere che in ogni decisione di carattere amministrativo o giudiziario riguardante i minori deve essere data prevalenza all'interesse e ai diritti del bambino". Pertanto, prosegue la nota, "chiediamo ai giudici se il meglio per un figlio sia avere o non avere un padre e una madre certi (sotto ogni profilo: genetico, giuridico e sociale) e se una valutazione su questo 'meglio' possa essere sottratta alla sovranità del popolo che si esprime attraverso la legge adottata dai suoi rappresentanti (nel caso in esame, addirittura confermata con un referendum) ovvero possa essere effettuata da quindici persone sia pur nominati giudici costituzionali".Nella motivazione della sentenza in questione "non vi è alcun riferimento alla convenzione dei diritti del bambino, ma si fa solo riferimento al fatto che l'adozione ha già introdotto nel nostro ordinamento un criterio di genitorialità diverso da quello genetico. Come al solito non si è voluto considerare l'evidenza e cioè che l'adozione è un rimedio ad un male: l'abbandono di un minore da parte dei genitori genetici. In questo caso il 'meglio' per il bambino è l'adozione, che non è uno strumento per soddisfare un diritto degli adulti al figlio ma un modo di soddisfare il diritto del minore alla famiglia. Il 'meglio' per il fanciullo sarebbe di non essere abbandonato. Nel caso dell'eterologa, al contrario, l'abbandono del figlio viene istituzionalizzato ed incoraggiato: si genera deliberatamente per abbandonare".  Anche per Maurizio Sacconi, capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, "la sentenza sulla fecondazione eterologa lascia irrisolti i problemi umani che il Nuovo Centrodestra ha tempestivamente evidenziato, dai diritti dei minori rispetto alla propria origine biologica ai modi con cui garantire la gestione solidale e non commerciale degli elementi umani in tutta la filiera internazionale. Ciò richiede inevitabilmente l'iniziativa dello stesso governo affinché l'introduzione di un metodo di procreazione che la separa dai fattori umani di una relazione affettiva si realizzi comunque in coerenza con i principi etici largamente condivisi dalla nazione".
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