Brittany Maynard, 29enne di Portland, nell’Oregon, è sposata, e la scorsa primavera ha ricevuto una diagnosi infausta: cancro al cervello allo stato terminale. È così diventata il simbolo della cosiddetta «morte con dignità». Adesso c’è una pagina Facebook che supporta la sua battaglia per l’eutanasia e il suicidio assistito, che ha raccolto più di 4mila fan in meno di un giorno. L’associazione «Compassion & choices», attiva negli Usa per la legalizzazione della morte a richiesta in tutti gli Stati Uniti, ha aperto una pagina Internet dove è possibile effettuare donazioni al fondo intitolato a Brittany. I contributi saranno usati per finanziare la campagna pro-eutanasia laddove essa non è ancora legale. La giovane si è trasferita da San Francisco, dove risiedeva col marito Dan Diaz, a Portland. Con lo Stato di Washington, il Montana, il Vermont e il New Mexico, l’Oregon è uno dei cinque Stati Usa dove è legale uccidersi con l’aiuto di un medico. È stata così scelta la data per la morte: il 1° novembre, pochi giorni dopo il compleanno del marito. Fino ad allora Brittany continuerà a prestare la sua immagine come testimonial per il presunto diritto di ciascuno a morire secondo i propri desideri: «Sto morendo e sto scegliendo di soffrire di meno», ha detto in un’intervista al magazine
People: «Credo che questa scelta sia etica». C’è meno di un mese per farle cambiare idea.