Lo ammette candidamente, suor Cristina: «Con i miei superiori non avevamo preventivato una eco così grande». Di certo non di essere oggetto di discussione persino su quotidiani e tv statunitensi. Ma l’abito da orsolina (e la sua voce unica), non c’è dubbio, ha bucato lo schermo. E probabilmente domani sera, quando su Raidue andrà in scena la finale di The Voice, non sarà l’ultima volta. Che vinca o meno, questo è chiaro. Ma oggi, durante la conferenza stampa dei quattro concorrenti che si contenderanno il titolo della seconda edizione (con suor Cristina Scuccia ci sono Giorgia Pino, Tommaso Pini e Giacomo Voli), la giovane religiosa ha ribadito la sua noncuranza nei confronti di quel che sarà. «C’è un passo del Vangelo in cui si dice che ogni cosa si faccia, lo sia per la gloria di Dio. Come gestirò gli eventuali rapporti con la casa discografica? Ho i miei superiori alle spalle, io direttamente non gestirò nulla, saranno loro a farlo. E poi valuteremo se e quando sarà il momento. Ogni scelta sarà fatta con le mie consorelle. Per ora preferisco stare con i piedi per terra e lo sguardo al cielo, con leggerezza e spensieratezza. Vivo il momento presente, il futuro lo affido alla Provvidenza». E su una cosa è chiara: «Se i miei superiori dovessero dire di no, sarò felicissima di tornare tra i bambini in oratorio. E non rinuncerò per nessun motivo alla mia chiamata. Anche perché non smetterò di cantare. Canterò ovunque il Signore vorrà: in chiesa, a scuola, nelle piazze».