Sarà un’autentica rivoluzione. Un modo completamente nuovo di ascoltare musica e qualunque file audio. E il merito, ancora una volta, è di un gruppo di ricercatori guidato da un incredibile ingegnere italiano, Leonardo Chiariglione. Lo stesso che ha inventato gli Mp3. O meglio: l’algoritmo Mp3 di compressione che ha cambiato il mondo della musica, permettendoci di conservare sul nostro telefonino o su una chiavetta Usb centinaia (e in alcuni casi migliaia) di brani, mandando praticamente in pensione i compact disc. Oggi tutti noi lo usiamo, al punto che con quelle tre lettere, Mp3, siamo ormai soliti definire un file audio. Pochissimo sanno che sta a significare
Moving picture expert group-1/2 Audio layer 3. E pochi sanno che questo algoritmo sviluppato dal gruppo Mpeg «è in grado di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per memorizzare un suono, lasciando comunque una riproduzione accettabilmente fedele del file originale non compresso». Il risultato finale è che una canzone viene salvata in pochi megabyte, permettendoci di portare con noi intere discografie che altrimenti richiederebbero spazi enormi di archiviazione. Gli Mp3 ci piacciono (e li usiamo) perché hanno reso più semplice la fruizione della musica. E pazienza se la qualità audio non è perfetta come l’originale.La nuova rivoluzione sonora che ci sta preparando il gruppo guidato dall’ingegner Chiariglione non è da meno. Anzi, in qualche modo è un tentativo di conquistare i puristi dell’audio, i quali non amano i file Mp3 perché non li ritengono abbastanza fedeli agli originali. Il team Mpeg infatti stavolta ha inventato gli Mp3 con suono 3D, cioè tridimensionale. Il rivoluzionario formato si chiamerà Mpeg-H (nome brutto e difficile) e promette «un’esperienza uditiva originale e personale». Originale «perché l’ascoltatore viene letteralmente proiettato all’interno del suono, proprio come se fosse presente al momento dell’esecuzione»; personale «perché qualsiasi movimento del capo durante l’audizione consente di seguire perfettamente il flusso sonoro, per un vero e proprio ascolto a tutto tondo».Il rivoluzionario sistema verrà presentato sabato 26 settembre nel corso dell’incontro “L’Mp3 e i sistemi
hi-end” tenuto dall’ingegner Leonardo Chiariglione a “Cremona Mondomusica”, in programma dal 25 al 27 settembre prossimi presso CremonaFiere. Per realizzarlo, il comitato tecnico capitanato da Chiariglione ha lavorato agli Mp3 tridimensionali oltre cinque anni. Spiega l’ingegnere: «L’ascolto tridimensionale offre un’esperienza assolutamente realistica: in sostanza, spostarsi nello spazio fisico significa muoversi nello spazio sonoro. E, fondamentalmente, ascoltare musica riprodotta da un impianto hi-fi così come da un dispositivo mobile sarà proprio come partecipare ad un concerto». Immaginatevi la scena: se tutto funzionerà come promesso, per la prima volta ci sembrerà davvero di stare al centro di una sala di registrazione o di un concerto.L’idea di immergere l’ascoltare nella musica non è nuova. Ci aveva già provato negli anni Settanta la quadrifonia, che riproduceva il suono da quattro altoparlanti diversi posizionati agli angoli di una stanza. Negli anni Ottanta fu la volta della olofonia, nata anche questa in Italia. Si tratta di una tecnica di registrazione realizzata tramite uno speciale microfono, denominato olofono, «che permette di riprodurre un suono in modo simile a come viene percepito dall’apparato uditivo dell’uomo: il suono non si percepisce più sui padiglioni delle cuffie o nell’arco stereofonico classico, ma addirittura fuori dalla testa, quasi nelle esatte coordinate spaziali di registrazione». I Pink Floyd ci credettero molto. E anche Lucio Dalla che incise il suo album
Camion in olofonia, visto che uno dei padri del sistema era il suo ingegnere del suono. Anche il cosiddetto
surround è nato per mettere al centro del suono l’ascoltatore. Ma in questo caso più che per la musica ha preso piede per la fruizione audio di film e per i videogiochi. Oggi non c’è praticamente cinema multisala che non sfoggi un sistema “Dolby surround” (in alcuni casi diviso in 64 fonti diverse) ma anche i sistemi
surround casalinghi offrono suoni provenienti da cinque canali più uno o addirittura da sette canali più uno.Portare tutto questo, in maniera riveduta, corretta e (è il caso di dirlo) amplificata su un file Mp3 tridimensionale è una vera rivoluzione. «La fase di introduzione sul mercato è già partita, ma per il momento l’impiego di Mpeg-H è limitato ai professionisti – spiega Chiariglione –. L’industria si sta progressivamente adeguando, tanto che sono convinto che nel giro di un anno sarà possibile scaricare musica in formato Mpeg-H dagli abituali negozi digitali. Apple, ad esempio, è un fedele utilizzatore di standard Mpeg: iTunes potrebbe essere tra i primi a consentire il download audio in 3D». La partita non è finita qui. Chiariglione auspica un cambio di marcia del 3D anche sul fronte video: «La visione 3D dovrà diventare libera, senza il ricorso ad escamotage come i classici occhiali. Stiamo lavorando intensamente alla realizzazione di dispositivi in grado di proiettare un flusso di immagini autenticamente tridimensionali».