Libertà di educazione, vita, famiglia. Temi sui quali un nutrito gruppo di associazioni cattoliche e di intellettuali chiede chiarezza ai due candidati rimasti in lizza per il Campidoglio: Gianni Alemanno (Pdl) e Ignazio Marino (Pd). Il gruppo - che si definisce sotto il nome collettivo di "Comitato Identità e valori per Roma" - in vista del ballottaggio di domenica prossima propone loro un vero e proprio Manifesto per Roma (che pubblichiamo integralmente a lato), ponendo tre domande sui punti nevralgici rimasti se non proprio inevasi, almeno assai sottaciuti.I rappresentanti di associazioni della Capitale, ma anche nazionali (dal Forum Famiglie e Scienza e Vita a Retinopera, fino a Rinnovamento nello Spirito e Mcl), alcune personalità accademiche del calibro dell’economista Stefano Zamagni e dello storico Giuseppe Ignesti, nonché due ex parlamentari come Domenico di Virgilio e Alfredo Mantovano chiedono, dunque, agli aspiranti sindaci di «esprimersi con chiarezza», perché le loro risposte sono «determinanti per orientare la scelta consapevole dei cattolici». In particolare al centro ci sono loro posizione riguardo alla libertà di scelta educativa per i genitori e alle scuole paritarie (oggetto di recente di un referendum-bandiera a Bologna che intendeva privarle dei finanziamenti comunali). Poi su vita nascente, terminale e in condizioni di fragilità («non sempre sufficientemente tutelata»), nonché sul controverso tema dei registri dei testamenti biologici. Infine, sulla tutela della famiglia come intesa dalla Costituzione. Con una richiesta di dire se vorranno istituire altri registri altrettanto controversi, quelli «per le unioni civili omosessuali».In attesa che i candidati prendano visione dell’appello e diano un riscontro, si registra come questi temi restino ai margini della campagna. Ieri a evocare le parole "vita" e "famiglia" è stato solo il sindaco uscente. Lo ha fatto polemizzando con l’avversario in una dichiarazione su segnali di accordo di questi con i centri sociali in stile Pisapia. Conclusa definendo Marino «un pericolo per lo sviluppo, la sicurezza e i valori della nostra città, la vita e la famiglia». Poi ha anche evocato direttamente l’impegno dell’avversario per «i matrimoni degli omosessuali» e per «la legalizzazione della droga». E poi ha ripetuto un riferimento ai valori, chiedendo il voto delle donne. L’esponente del Pd ieri ha incassato un giro romano a suo sostegno del sindaco di Firenze Matteo Renzi, in attesa dei primi cittadini di Cagliari e Milano (per lui scenderà in campo anche il segretario del Pd Guglielmo Epifani). Ed è intervenuto tra l’altro sul tema dell’educazione, chiedendo ad Alemanno la sospensione del bando (in scadenza domani) per l’assegnazione a «privati» della gestione di otto asili nido. Motivo? Non sarebbero rispettati gli standard ministeriali per garantire un servizio idoneo. «La cifra di 480 euro a bambino messa a bando non rispetta quanto previsto dal contratto di categoria, almeno 600», dichiara il medico ed ex senatore. Che rinfaccia più in generale ad Alemanno una cattiva amministrazione della Capitale (Alemanno ribatte, definendo i suoi sponsor di altre città «sindaci del fallimento»). Marino, in coppia con Alfio Marchini, non aveva firmato nei giorni scorsi un manifesto pro-famiglia del Forum del Lazio. E ieri si è dedicato, come del resto il competitor di centrodestra, a corteggiare il 10% circa del costruttore.Per il resto la battaglia tra i due si è giocata sui pur importanti temi delle periferie e dell’assetto urbano. R.S.V.P. Le associazioni attendono.