lunedì 4 giugno 2012
I disertori dell'Esercito libero siriano affermano di aver distrutto carri armati in varie zone, incluse quelle di Damasco e Idlib. E di sentirsi "liberi dall'impegno" alla tregua prevista dal piano di pace di Kofi Annan poiché il governo di Bashar al-Assad non ha fermato le violenze.​
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I ribelli siriani hanno ucciso almeno 80 soldati delle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad nel fine settimana in scontri e attacchi in diverse parti del Paese. Lo riferiscono gli attivisti anti-regime dell'Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra.Secondo gli attivisti, fonti mediche hanno confermato l'identità di 80 soldati uccisi sui 100 annunciati dai ribelli, che affermano di aver distrutto numerosi carri armati in varie zone, incluse quelle di Damasco e Idlib. Nei giorni scorsi, alcuni comandanti dei militari ribelli radunati nell'Esercito libero siriano (Esl) hanno  affermato di sentirsi "liberi da ogni impegno" rispetto alla tregua prevista dal piano di pace di Kofi Annan se il governo di Damasco non avesse fermato le violenze. Rami Abdelrahman, il capo dell'Osservatorio, ha affermato che molti posti di blocco, almeno 4, delle forze governative sono stati distrutti nella provincia di Idlib.
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