Maggioranza assoluta per Cameron, alle elezioni nel Regno Unito. "Il mio scopo rimane semplice: guidare il Paese sulle basi di un governo per tutti nel nostro Regno Unito". Lo ha detto il premier conservatore britannico David Cameron, confermato al numero 10 di Downing Street, in un discorso pronunciato dopo avere saputo di essere stato rieletto nel suo collegio elettorale. "Voglio riunire il Paese, riunire il Regno Unito, mettendo in pratica il prima possibile il decentramento che abbiamo promesso per Scozia e Galles e su cui ci siamo accordati con altri partiti", ha detto Cameron, esprimendo la propria determinazione a impedire la crescita di nazionalismi che potrebbero portare alla frammentazione del Regno Unito.
"Ci sarà un referendum sul nostrofuturo in Europa" ha detto il premier parlando di fronte all'ingresso del n.10 di Downing Street. "In breve voglio che il mio partito, e spero il governo che vorrei guidare, rivendichi una responsabilità che non avremmo mai dovuto perdere, la responsabilità di avere una nazione, un Regno Unito. È così che guiderò il Paese se sarò sufficientemente fortunato da formare un governo nei prossimi giorni", ha aggiunto il premier. La vittoria dei conservatori è stata favorita dal successo del partito nazionale scozzese, che ha spazzato via i laburisti da quasi tutte le loro roccaforti a nord del confine inglese, e dal calo di voti registrato dai liberaldemocratici del vice premier Nick Clegg.
"Questa è la vittoria più dolce", "abbiamo
sconfitto anche i sondaggi e i commentatori". Così stamattina il premier britannico David Cameron rivolgendosi agli attivisti del Partito Conservatore e invitandoli a celebrare il risultato delle elezioni di ieri. "Quel che più conta è che abbiamo ancora l'opportunità di servire il Paese", ha aggiunto. Il premier ha poi sottolineato: "Hanno sbagliatoi sondaggi ed hanno sbagliato gli opinionisti".I conservatori del premier David Cameron si
avviano alla vittoria nelle elezioni britanniche, una vittoria non
attesa in questa dimensione e che permetterà ai Tory di continuare
la politica di austerity e sottoporre a referendum l'appartenenza del
Regno Unito all'Ue. Le elezioni britanniche hanno fatto registrare anche
la marea montante dei nazionalisti scozzesi, che diventano la terza
forza nazionale (almeno nel numero di seggi) e a questo punto vedono
galvanizzate le loro speranze di indipendenza. Sconfitti invece i
laburisti, il cui leader Ed Miliband potrebbe già stamane annunciare
le sue dimissioni, così come Nick Clegg, vice premier uscente e
leader liberaldemocratico, il cui partito è stato letteralmente
decimato. Clamoroso flop degli euroscettici dell'Ukip (Nigel Farage
sembra non aver ottenuto il seggio) e già si può dire che questo
indebolirà le istanze anti-europee dei conservatori più
euroscettici.
Il leader euroscettico dell'Ukip,
Nigel farage, ha attaccato il sistema uninominale, parlando
subito dopo aver incassato la sconfitta nel suo seggio di
Thanet South.
Farage è stato superato dal candidato conservatore Craig
Mackinlay di circa 2mila voti. Ma pur contestato da qualche
persona presente in sala, ha chiesto una "riforma radicale" per
poter portare il Paese verso il sistema proporzionale, che
darebbe alle formazioni minori -come l'euroscettico United
Kingdom Independence Party- più chance di successo. Una
possibilità sempre esclusa dal partito conservatore che si sta
avviando verso una vittoria schiacchiante: David Cameron si è
sempre dichiarato soddisfatto dell'attuale sistema. Il
passaggio più contestato del suo discorso è quando Farage si
è detto sorpreso della sconfitta visto che l'Ukip, di solito
associato a un elettorato avanti con gli anni sia "il partito
degli under 30, giovani, donne e lavoratori".