ll Consiglio straordinario Ue degli
Affari interni di domani si avvia ad approvare la proposta della
Commissione europea sulla redistribuzione di 120mila richiedenti
asilo. L'accordo, spiega un funzionario europeo, è "saldo e fermo",
nonostante l'opposizione di tre Paesi dell'Est Europa: Repubblica
Ceca, Slovacchia e Romania. Altri Paesi dell'Est, invece, sembrano
aver fatto dei passi avanti, fra cui Polonia e Ungheria. I diplomatici
dei 28 Paesi Ue stanno in ogni caso cercando di arrivare a un accordo
per consenso, ma, fa notare la fonte, i Trattati europei prevedono che
si possa votare a maggioranza.
Fra i membri dell'Est l'Ungheria in particolare ha fatto sapere che
parteciperà alla redistribuzione dei 120 mila, ma che rinuncerà a
beneficiare della riallocazione di 54 mila richiedenti asilo dal
proprio territorio. Anzi, secondo le ultime bozze dell'accordo di
domani, accoglierà 306 rifugiati dall'Italia e 988 dalla Grecia.
Il Consiglio Ue e la Commissione stanno ora valutando cosa fare dei 54
mila rifugiati a cui l'Ungheria ha rinunciato. Al momento l'idea
prevalente è di costituire una sorta di 'cuscinetto' di riserva, da
utilizzare in caso di nuovi afflussi improvvisi di migranti. Se dopo
18 mesi non saranno individuati altri Paesi beneficiari, i 54mila
rifugiati saranno redistribuiti da Italia e Grecia.