lunedì 21 settembre 2015
Domani il responso sulla redistribuzione di 120mila richiedenti asilo. Si oppongono Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania.
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ll Consiglio straordinario Ue degli Affari interni di domani si avvia ad approvare la proposta della Commissione europea sulla redistribuzione di 120mila richiedenti asilo. L'accordo, spiega un funzionario europeo, è "saldo e fermo", nonostante l'opposizione di tre Paesi dell'Est Europa: Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania. Altri Paesi dell'Est, invece, sembrano aver fatto dei passi avanti, fra cui Polonia e Ungheria. I diplomatici dei 28 Paesi Ue stanno in ogni caso cercando di arrivare a un accordo per consenso, ma, fa notare la fonte, i Trattati europei prevedono che si possa votare a maggioranza. Fra i membri dell'Est l'Ungheria in particolare ha fatto sapere che parteciperà alla redistribuzione dei 120 mila, ma che rinuncerà a beneficiare della riallocazione di 54 mila richiedenti asilo dal proprio territorio. Anzi, secondo le ultime bozze dell'accordo di domani, accoglierà 306 rifugiati dall'Italia e 988 dalla Grecia. Il Consiglio Ue e la Commissione stanno ora valutando cosa fare dei 54 mila rifugiati a cui l'Ungheria ha rinunciato. Al momento l'idea prevalente è di costituire una sorta di 'cuscinetto' di riserva, da utilizzare in caso di nuovi afflussi improvvisi di migranti. Se dopo 18 mesi non saranno individuati altri Paesi beneficiari, i 54mila rifugiati saranno redistribuiti da Italia e Grecia.
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