L'orrore e la violenza brutale dei jihadisti non conosce confini. Dopo la barbara uccisione del giornalista Usa James Foley decapitato nei giorni scorsi dai miliziani dell'Isis in Siria, una vicenda che ha sconvolto l'opinione pubblica
mondiale, una nuova orrenda esecuzione, ad opera questa volta dei fondamentalisti somali al Shabaab è stata compiuta nel nord del Kenya. Vittima questa volta è stato un cristiano kenyano, sequestrato e poi decapitato vicino all'isola di Lamu. La vittima era stata rapita insieme ad altre tre persone, musulmane, poi rilasciate dal gruppo islamico.
Fonti della polizia - scrivono i principali media locali e
l'Afp - hanno riferito che i fondamentalisti avevano sequestrato
i quattro uomini, tre commercianti musulmani ed un autista
cristiano, mercoledì scorso, portandoli nella foresta di Boni,
nei dintorni dell'arcipelago di Lamu. La polizia ha aggiunto che
la macabra scoperta del corpo del cristiano, George Mwita, è
avvenuta venerdì in una densa area della foresta. Fonti della
sicurezza hanno aggiunto che gli assalitori dopo avergli legato
le mani lo hanno decapitato. Un atto di una crudeltà efferata
che ha sconvolto le stesse autorità del posto che hanno
assicurato di essere alla ricerca dei sanguinari terroristi.
I tre uomini rilasciati - indenni - da parte loro hanno
aggiunto che gli assalitori erano pesantemente armati e si sono
presentati come dei combattenti Shabaab in "missione" in Kenya
per rappresaglia all'intervento delle forze dell'esercito di
Nairobi nel Paese confinante. Non è la prima volta che i fondamentalisti che si ispirano ad al Qaeda attraversano i confini meridionali della Somalia per
compiere attentati sanguinari. L'arcipelago di Lamu, dichiarato
patrimonio mondiale dall'Unesco, è già stato teatro a metà
giugno di una serie di attacchi condotti dagli stessi estremisti
con la morte di decine di persone. Assalti mirati a dissuadere i
turisti, in particolare dai Paesi occidentali, a recarsi in
queste aree del Paese.