
È giunta al terzo giorno l'offensiva curdo-irachena, supportata da milizie volontarie sciite e dai raid della coalizione a guida Usa, che punta a riconquistare la città di Mosul, capoluogo della provincia di Ninive e da oltre due anni roccaforte del Daesh in Iraq. Nell'attacco sono coinvolti circa 60mila soldati, tra regolari e delle milizie sciite, e 30mila peshmerga curdi. LIBERATE CITTA' CRISTIANE. L'esercito regolare ha liberato finora un'area di 352 chilometri quadrati che si estende a sud di Mosul. Nell'ultima giornata ha preso il controllo della parte meridionale di al-Hamdaniya, 27 chilometri a est di Mosul, il più antico centro cristiano della provincia di Ninive. Da due giorni la bandiera irachena sventola sul Palazzo del governo locale. Secondo la tv irachena Al Sumariya qui il Daesh ha lasciato sul campo 25 morti. Prima dell'arrivo dei jihadisti, ad al-Hamdaniya l'80% della popolazione era cristiana. Lo stesso vale per numerose cittadine della Piana di Ninive, tra cui Qaraqosh, liberate nei primi due giorni dell'offensiva. Le truppe irachene avanzano lungo la direttrice meridionale, mentre i peshmerga curdi attaccano prevalentemente da est.

MIGLIAIA IN FUGA VERSO LA SIRIA. Secondo Save the children, migliaia di profughi iracheni, in fuga dall'offensiva su Mosul, stanno raggiungendo un campo rifugiati nel nord-est della Siria, in una zona già martoriata da guerra e violenze. Il campo è ormai sovraffollato e le condizioni igieniche e sanitarie sono al limite del collasso. Mosul contava un milione e mezzo di abitanti, l'Onu stima che 200.000 persone siano costrette a fuggire nelle prossime settimane. Lo scenario più pessimistico dell'Onu evoca un milione di sfollati, con circa 700.000 persone in cerca di un alloggio di emergenza. Per l'Unicef sarebbero 500mila i bambini a rischio.
ANALISI Mosul, la battaglia che ridisegnerà l'Iraq di Camille Eid (18/10) A MOSUL 6.000 JIHADISTI.Il capo delle forze speciali irachene, generale Talib Shaghati, stima che siano circa seimila i jihadisti del Daesh trincerati nella città di Mosul. "Le informazioni di intelligence indicano che ci sono 5.000-6.000 combattenti del Daesh", ha detto in una conferenza stampa a Erbil, nel Kurdistan iracheno. Stando a fonti locali contattate da AsiaNews, fra i semplici combattenti di Daesh si respira nervosismo. La paura è cresciuta ieri con l’arrivo di molti combattenti fuggiti da al-Hamdaniya. Le fonti di AsiaNews mormorano che i combattenti di Daesh fuggiranno verso la Siria, in direzione di Raqqa e di Deir Ez Zor, transitando per zone controllate dall’esercito turco in Iraq.

