LA MARCIA DI "MANI TESE"Si chiude oggi a Milano la Marcia mondiale per la sovranità alimentare, organizzata dalla onlus ManiTese per "sensibilizzare e rendere attivo l'impegno della collettività a favore della promozione del diritto al cibo buono, democratico e sostenibile" e per sostenere i progetti e l'impegno dell'associazione che da 48 anni combatte la fame e contrasta gli squilibri tra Nord e Sud del pianeta.
Nel mondo, sottolinea Mani Tese, sono 925 milioni le persone che soffrono la fame: il 98% di loro vive nei Paesi in via di sviluppo e in particolare il 35% in Africa. Obiettivo dichiarato della Marcia è "garantire un'alimentazione di qualità, il rispetto dell'ambiente, la valorizzazione del lavoro contadino". Sono dodici le città italiane - Roma, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Catania, Padova, Venezia, Mestre, Rimini, Finale Emilia, Verbania - che hanno ospitato finora iniziative ed eventi collegati, con incontri cittadini e studenti, dibattiti, pedalate solidali, animazione con artisti di strada, mercatini biologici e di prodotti a chilometro zero.
IN ITALIA 3,3 MILIONI DI POVERIGli italiani poveri che hanno chiesto un pacco alimentare o un pasto gratuito ai canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari sono aumentati per effetto della crisi e hanno toccato quota 3,3 milioni. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Agea, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, nell'evidenziare una situazione allarmante anche sul territorio nazionale. Un allarme che si estende a tutti i Paesi ricchi dove negli ultimi 3 anni le persone che non hanno disponibilità di cibo sufficiente per alimentarsi correttamente sono aumentate del 7%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Fao relativi al triennio 2010-2012 rispetto al triennio 2007-2009.STOP AGLI SPRECHINel 2011 il 3,2% della produzione agricola italiana è rimasta in campo, per complessive 15.128.702 tonnellate tra frutta e verdura. È uno dei dati contenuti nel "Libro nero dello Spreco: il cibo", condotto da Last Minute presentato questa mattina in occasione della Giornata dell'alimentazione. In particolare per quanto riguarda la frutta su una produzione totale di 213.318.127 tonnellate il 3,77% rimane in campo, pari a 8.043.830 tnl; percentuale che sale per gli ortaggi a 5,5% (4.809.731). Due le ragioni dello spreco nei campi, spiega il rapporto: la non convenienza da parte dell'agricoltore nel raccogliere il prodotto in quanto i prezzi di mercato non sono remunerativi e i difetti commerciali, dalle pezzature troppo grosso o troppo piccole, ai danneggiamenti da eventi atmosferici.