Sale la tensione sulla Spianata
delle Moschee a Gerusalemme. Per il terzo giorno consecutivo, il
secondo del Capodanno ebraico, ci sono stati
scontri tra
palestinesi e forze di sicurezza israeliane.Il bilancio di
oggi, secondo la polizia, è di 5 agenti feriti e almeno 2
arresti tra i dimostranti, mentre la Mezzaluna Rossa riferisce
di decine di feriti (oltre 30) palestinesi.
I fatti di questi giorni sul
luogo - sacro sia ai musulmani
sia agli ebrei, che lo chiamano Monte del Tempio visto che sorge
sul luogo dell'antico Tempio distrutto dai romani - rischiano
tuttavia di innescare una situazione ancora più grave e questo,
secondo gli analisti, lo si dovrebbe vedere domani una volta
finito il Capodanno ebraico.
I palestinesi e il mondo arabo sono
insorti accusando Israele di aver "assaltato" la Spianata e la
Moschea di Al-Aqsa e di aver violato la sacralità del posto. Re
Abdallah di Giordania, custode dei luoghi sacri musulmani a
Gerusalemme, ha ammonito Israele dal compiere ad Al-Aqsa
"ulteriori provocazioni", sottolineando che queste avranno "un
impatto sulle relazioni" tra i due Paesi legati da un trattato
di pace.Abu Rudeina, portavoce del presidente palestinese
Abu
Mazen - che oggi ha sentito per telefono sia Abdallah sia il
leader in esilio di Hamas Khaled Meshal - ha denunciato che "le
continue incursioni e le irrispettose provocazioni quotidiane
verso la sensibilità religiosa araba e palestinese nella
Gerusalemme occupata avranno serie conseguenze". Sami Abu Zuhri,
portavoce di
Hamas a Gaza, ha parlato senza mezzi termini di
"dichiarazione di guerra" da parte dello Stato ebraico.Gli
Usa,
attraverso il portavoce del dipartimento di Stato John Kirby, e
l'
Ue, con una dichiarazione di Maja Kocijancic, sono intervenuti
invitando le parti ad abbassare la tensione e ribadendo la
necessità di mantenere l'attuale status quo sulla Spianata.
Israele - il cui premier
Benyamin Netanyahu ha convocato per
stasera alla fine del Capodanno una "riunione di emergenza" con
i ministri di punta del governo - ha respinto le accuse,
sottolineando di non voler cambiare in alcun modo lo status quo
del luogo e di aver ripristinato l'ordine.
I fatti. Secondo il portavoce della polizia, Luba Samri, questa
mattina gli agenti sono entrati nel complesso, come i giorni
precedenti, per disperdere gruppi di manifestanti. Secondo la
stessa fonte, i dimostranti, asserragliati dalla notte
precedente all'interno della Moschea di Al-Aqsa, hanno
cominciato da lì il lancio di pietre e petardi verso la Porta di
Mughrabi, da dove accedono i turisti e gli ebrei che possono
visitare il luogo ma senza pregare. Una bomba incendiaria
lanciata - secondo la polizia - dall'interno della Moschea ha
appiccato il fuoco ai banchi di legno accatastati davanti le
porte del luogo. La polizia ha poi rimosso le barricate, chiuso
i battenti e consentito l'ingresso ai visitatori alla Spianata.
L'accusa alla polizia. Secondo testimoni citati dall'agenzia Maan, gli agenti
sarebbero entrati nella Moschea di Al-Aqsa (ma la polizia ha
negato) e hanno parlato di "assalto" da parte delle forze di
sicurezza che hanno permesso a "decine di coloni ebrei"
l'accesso nella Spianata.
Secondo i media, nella "riunione di emergenza" di stasera
Netanyahu dovrebbe spingere per l'adozione di una legge - con
corsia preferenziale alla Knesset - che imponga un
minimo della
pena per chi lancia pietre e bombe incendiarie.L'intervento,
annunciato dall'ufficio del premier, è stato giustificato anche
dalla
morte di un israeliano, di ritorno dalla cena di
Capodanno, che avrebbe perso il controllo della propria auto
vicino Gerusalemme est a causa, questo il sospetto della
polizia, del lancio di pietre contro il veicolo.
Intanto il capo ad interim della polizia Bentzi Sau ha
annunciato il dispiegamento a Gerusalemme di centinaia di altri
agenti per far fronte alla situazione.