Una pianticella di ulivo, simbolo della pace, per fare memoria di coloro che hanno perso la vita per costruirla. I pellegrini che in questi giorni sono in Iraq per il "gesto profetico" promosso dall'Opera romana pellegrinaggi hanno piantato un ulivo nel giardino della Camera di commercio di Nassyria, l'edificio costruito nell'area dove dieci anni fa un attentato uccise 19 italiani che prestavano servizio nella base militare Maestrale. "Lo faremo crescere con l'acqua del fiume Eufrate che scorre qui accanto - ha detto il presidente della Camera di commercio -, dove è caduto il sangue di tanti iracheni e di tanti italiani che volevano costruire un futuro di concordia per il nostro Paese". Gli italiani hanno regalato al presidente una copia di
"Nassyria fonte di vita", il libro scritto da Margherita Coletta, moglie di uno dei carabinieri uccisi nell'attentato, insieme alla giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga. Il governatorato di Thi Qar, nel quale sorge Nassyria, sta promuovendo alcune azioni per favorire il partenariato con imprese italiane al fine di favorire l'evoluzione economica di questa regione dell'Iraq meridionale, basata quasi esclusivamente sull'estrazione di petrolio. Una regione dove la sicurezza è più garantita che altrove, e dove dunque è possibile promuovere strategie di sviluppo e di diversificazione produttiva.