Una foto non datata di un uomo descritto come Abdelhamid Abaaoud pubblicato su Dabiq, il magazine online dell'Is. (Lapresse)Il 19 aprile, il nome di Abaaoud appare in
relazione ad un tentativo di attentato contro una chiesa di Villejuif. Anche nell'attacco sventato al treno Thalys
Amsterdam-Parigi salta fuori il nome di Abaaoud. Ayoub El-Khazzani,
l'uomo armato di kalashnikov bloccato da tre americani, aveva
trascorso qualche tempo in Belgio prima di salire sul treno ed era
legato ad un gruppo jihadista a lui vicino.
Ma è con la strage di Parigi che il jihadista Abaaoud compie un vero e
proprio salto di qualità. Secondo il quotidiano belga la Derniere
Heure, Abaaoud era amico d'infanzia di Salah Abdeslam, il terrorista
in fuga dopo gli attentati di Parigi, fratello del kamikaze che si è
fatto saltare in aria al Comptoire Voltaire. Tutti hanno trascorso
l'infanzia a Moleenbeek, nella periferia di Bruxelles. Secondo Le
Monde, Abdelhamid e Salah sono stati anche insieme in carcere in
Belgio nel 2010 per questioni legate ad una rapina.
L'11 agosto, inoltre, il jihadista francese Reda Hame viene arrestato
al suo ritorno dalla Siria e racconta che, dopo un addestramento di
sei giorni a Raqqa, Abaaoud gli ha ordinato di tornare in Francia per
colpire "un obiettivo facile" come "una sala di concerti" per fare "il
massimo di vittime". Il suo arrivo nel 'califfato' risale a due anni fa,
mentre l'anno scorso Abaaoud è apparso per la prima volta in un video
del sedicente Stato islamico (Is), in cui guida un'automobile che
trascinava dei corpi mutilati. All'inizio di quest'anno aveva
rilasciato un'intervista al magazine dell'Is in cui si vantava di
essere andato e venuto più volte fra il Belgio e la Siria.
"Allah li ha resi ciechi e sono così riuscito a partire (dal Belgio,
ndr) e venire in Siria, pur essendo ricercato da così tante agenzie di
intelligence", raccontava Abaaoud nell'intervista a Dabiq e facendosi
beffe dei "kuffar (infedeli, ndr) resi ciechi da Allah" che non sono
mai riusciti a identificarlo e fermarlo. "Perché sei andato in
Belgio?", gli chiedeva il giornalista di 'Dabiq'. "Allah mi ha scelto,
insieme ai compagni Abuz-Zubayr al-Baljiki (Khalid) e Abu Khalid
al-Baljiki (Sufyan) per viaggiare in Europa - diceva il jihadista,
identificato, come i suoi compagni, con il nome di battaglia al-Bajiki
(il belga) - per portare il terrore tra i crociati che fanno la guerra
ai musulmani".
In quell'intervista Abaaoud spiegava poi di come i suoi due compagni
fossero stati uccisi in un raid della polizia belga e francese ("più
di 150 soldati"), con uno "scontro a fuoco durato più di 10 minuti".
L'episodio raccontato è probabilmente l'operazione del 15 gennaio,
quando fu sgominata la cellula terroristica di Verviers, di cui
proprio Abaaoud era considerato il leader. Ma lui non si trovava lì.
Poco dopo Abaaoud riuscì a fuggire in Siria.
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