martedì 25 novembre 2014
Due donne si sono fatte esplodere: una nascondeva l'ordigno sotto l'hijab fingendo di portare un neonato sulla schiena.
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Due kamikaze-donna si sono fatte esplodere quasi simultaneamente in un mercato a Maiduguri, capitale dello stato settentrionale nigeriano del Borno. È stato un bagno di sangue: fonti sanitarie locali hanno parlato di almeno 45 morti. Un testimone ha raccontato che una delle due terroriste si era nascosto l'esplosivo sulla schiena, camuffandolo sotto le vesti come se fosse un bambino. Il Borno è uno degli stati del Paese più colpiti dalle violenze del gruppo terroristico islamista Boko Haram. L'attentato è avvenuto intorno alle 11 di mattina ora locale, mentre il governatore Kashim Shettima stava tenendo una riunione sulla sicurezza con i responsabili dello Stato, e ha costretto venditori e clienti ad abbandonare i negozi e a cercare scampo. Questo è il secondo attacco mortale lungo Chalarams Road, nella zona chiamata Mercato del Lunedì: la prima volta nel 2011, alcuni terroristi attaccarono i venditori e fecero oltre 10 morti, provenienti soprattutto dalle regioni del sud-est a maggioranza cristiana. Non accenna dunque a fermarsi l'offensiva terroristica di Boko Haram, che insanguina il nordest della Nigeria. Secondo quanto riferisce il giornale locale Daily Trust, il gruppo islamista ha preso il controllo anche della città di Damasak. Ribelli armati pesantemente, raccontano fonti della sicurezza ed autorità locali, si sono impadroniti della città nello stato di Borno dopo un duro scontro con i soldati lunedì, al termine del quale hanno innalzato la loro bandiera sul mercato locale. I ribelli, hanno precisato alcuni testimoni, hanno anche raso al suolo numerosi edifici, tra cui case delle autorità locali e la segreteria del governo locale. Dall'inizio dell'anno, Boko Haram ha preso il controllo delle città di Gwoza, Bama, Gamboru-Ngala, Dikwa, Mafa e di alcuni villaggi circostanti, tutti nello stato di Borno. La scorsa settimana i miliziani hanno ucciso circa 100 persone in attacchi distinti nelle aree ad amministrazione locale di Kukawa e Mafa.
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